A me
che ogni mattina
mi affaccio
al nuovo giorno
con infantile stupore
inseguendo chimere
come leggere,
colorate farfalle.
A te
che sorridi felice al mondo
e cammini cantando
anche quando
la vita non è facile.
Dipingi la tela
con i tuoi colori
e ogni quadro
è un inno alla vita.
A me, a te, a tutti noi
gente di questo
difficile mondo
dove parole nate per unire
diventano invece
armi per ferire.
A chi spesso
si sente deriso,
a volte inutile,
altre superfluo,
a chi nasconde
i segni del pianto.
A chi
allunga una mano
e sente sbucare
dalla malinconia
una presenza.
Siamo noi
le persone emozionate
quelle che ancora
usano il cuore.
Antonella Ariosto