Ho una simpatia particolare per le persone sensibili perché osservano il mondo che le circonda con gli occhi del cuore, con una luce che parte da dentro.
Si servono dello sguardo per far arrivare un messaggio alla parte più profonda di se stesse.
Ed è qui che avvengono le elaborazioni più sofisticate, lontano dalla superficie…
Eh sì, perché le persone sensibili amano sciogliere le situazioni, ridurle ai minimi termini per affrontarle a viso aperto, per poi attraversarle.
Non esistono sfide insostenibili, muri impenetrabili, orizzonti irraggiungibili perché sono abili ad arrampicarsi, a trovare il modo di graffiare le cose. Un loro grande pregio è la capacità di ascoltare, perché la buona volontà le sostiene.
Ecco, alle persone sensibili piace confrontarsi con le fragilità, cogliere non i punti di forza, ma quelle parole incerte, quei sorrisi spezzati, quelle malinconie celate e mai svelate. Perché a loro piace tendere una mano per condividere un’emozione.
Partecipare, sentirsi sempre nel posto giusto per poter dare un contributo, il meglio di sè.
Le persone sensibili hanno un grande dono: non si risparmiano mai, ci sono, concretamente, perché hanno sempre del tempo da dedicarti, perché ti vogliono portare nel loro abbraccio.
Però sono quelle che soffrono maggiormente perché è faticoso vivere pensando più agli altri che a se stesse.
Piera Messinese
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