La Conferenza Episcopale di Francia (CEF), ha affermato: “La cerimonia di apertura proposta dal COJOP (Comitato Organizzatore dei Giochi Olimpici e Paralimpici) ha offerto al mondo intero meravigliosi momenti di bellezza, di gioia, ricchi di emozioni e universalmente lodati. Questa cerimonia purtroppo comprendeva scene di derisione e di scherno del cristianesimo, che deploriamo profondamente”.
Se le scene in questione non sono citate con precisione, il momento della cerimonia cui il comunicato del CEF fa riferimento, è stato quello intitolato “Festa” che inizia con l’immagine di un gruppo a tavola, tra cui diverse drag queen, che ricorda l”Ultima Cena” di Leonardo da Vinci.
I GUSTI SONO GUSTI
Va bene…i gusti son gusti e certe cerimonie vengono anche utilizzate per dimostrare qualcosa al mondo. Ma nel caso in questione cosa volesse dimostrare l’establishment d’oltralpe con questa pacchianata possiamo immaginarlo senza sforzo: siamo un Paese moderno, che scherza coi capolavori di Leonardo buttandoli nella Senna, come a dire “italiani, non gasatevi troppo con la vostra arte immortale, che della Monna Lisa a noi importa un fico secco”, che trova elegante e originale esibire ballerine taglia 56 con la barba bionda e figure efebiche che tra una mossetta e l’altra canticchiano motivetti non propriamente ripetibili.
Il fatto è un altro.
Per l’ennesima volta una importante manifestazione è stata strumentalizzata, relegando lo spirito olimpico – di cui l’apertura dovrebbe essere la sintesi – a semplice corollario di un soffocante bisogno di dimostrarsi un Paese moderno, privi di pregiudizi e “grandi” ad ogni costo e più degli altri.
Ma si è trattato di un clamoroso autogoal.
Eleganza, assente del tutto anche se i più vicini al presidente francese Emmanuel Macron sono stati i primi a intervenire pubblicamente con parole di elogio.
”La cerimonia più bella della storia per la competizione sportiva più bella del mondo nel Paese più bello del mondo!”, ha esultato il ministro dell’Economia Bruno Le Maire…e figurati!
”Il meglio della Francia, il meglio di noi stessi”, ha affermato Aurore Bergé, ministro per la Parità tra uomini e donne. ”La nostra storia, le nostre lotte, la nostra energia, la nostra creatività, la nostra diversità, le nostre parole, i nostri artisti, i nostri atleti, la nostra apertura al mondo”, ha aggiunto.
UNA VERA “PACCHIANATA”
Personalmente penso che sia stata una vera “pacchianata” e che “la grandeur” rende ottusi!
Per la prima volta nella storia dei Giochi Olimpici estivi, la cerimonia non si è svolta in uno stadio.
Parigi 2024 porta lo sport in città, lungo la Senna…E questo potrebbe essere anche apprezzabile.
A mio avviso però non solo “la presunta ultima cena” ma l’intera organizzazione e l’intera cerimonia ha mostrato lati negativi: la decapitazione di Maria Antonietta, la folla che si bacia, le drag queen, l’umiliazione della Guardia Repubblicana costretta a ballare Aya Nakamura, la bruttezza generale dei costumi e delle coreografie…e la tribuna delle autorità scoperta con capi di stato inzuppati e tanti che andavano via indignati!
Alcune autorevoli dichiarazioni “diplomaticamente critiche”:
La cerimonia d’apertura delle Olimpiadi di Parigi 2024 è stata lunga, spettacolare, coreografica e molto appariscente: il New York Times l’ha definita «un capolavoro di storia e di sorprese, di kitsch e di sport, di arte e di moda».
Il Guardian uno spettacolo «altamente kitsch». È durata quasi quattro ore ed è stata la prima della storia dei Giochi a svolgersi fuori da uno stadio, in questo caso sulla Senna: pioveva, però, quindi centinaia di migliaia di spettatori hanno assistito coperti da poncho e ombrelli, mentre sul fiume sfilavano enormi imbarcazioni con a bordo atleti e delegazioni di 206 paesi…alcune delle quali pure citate erroneamente al loro passaggio.
Iniziata alle 19:30, col passaggio sulla Senna della prima delegazione, che come da tradizione è stata quella della Grecia, si è conclusa, appunto, dopo circa quattro ore.
L’ultima a sfilare è stata alla fine della cerimonia la Francia, in quanto paese ospitante.
Nel mezzo le delegazioni sono passate in ordine alfabetico, in alcuni casi condividendo lo spazio su grosse barche su cui gli atleti si affacciavano sventolando le proprie bandiere nazionali: l’Italia è passata attorno alle 21, insieme a Iran, Irlanda, Islanda e Israele, con cui condivideva l’imbarcazione.
UN MISCUSGLIO FRA UN FILM D’AZIONE E UNA PARATA ARCOBALENO
Nel frattempo altri luoghi altrettanto noti di Parigi venivano ripresi attraverso la corsa del misterioso ultimo tedoforo, la cui identità è stata rivelata come da tradizione solo alla fine (erano due: l’ex velocista Marie-José Perec e il judoka Teddy Riner): per tutta la durata della cerimonia sono stati trasmessi brevi video in cui una figura mascherata correva e danzava lungo tutta la città, con riprese altrettanto spettacolari e molto spesso vere esagerazioni. Non fosse stato per i costumi e la musica, la corsa del tedoforo sembrava uscita da un film d’azione: c’è stato un momento in cui correva sui tetti, e un altro in cui si calava giù per una botola dentro il Louvre, davanti alla Gioconda di Leonardo da Vinci… a proposito ma se non ve ne importa, quando la restituite invece di far soldi coi biglietti dei visitatori del Louvre?
L’insistenza sulla “grandeur” parigina è stata anche criticata per come ha, a tratti, sovrastato l’obiettivo principale della cerimonia, che era la celebrazione delle Olimpiadi, degli atleti e delle atlete di tutti i Paesi del mondo che vi parteciperanno. «Tutto nella cerimonia e nella trasmissione di venerdì ha contribuito a sminuire gli atleti», ha scritto il critico Mike Hale sul New York Times.
Anche organizzare una cerimonia del genere sotto la pioggia è stata in qualche modo una scelta poco azzeccata e una dimostrazione di presunzione.
Le centinaia di migliaia di spettatori che hanno assistito fino alla fine, coperti da poncho e ombrelli, davano l’idea che la pioggia non avesse rovinato la grandiosa atmosfera della cerimonia, ma nei fatti l’acqua ha creato vari problemi: alcuni ballerini che si esibivano sulle piattaforme galleggianti sulla Senna sono scivolati o hanno fatto movimenti incerti.
La pioggia ha bagnato anche i musicisti, gli strumenti e le imbarcazioni delle delegazioni.
Le più piccole sono state viste traballare mentre passavano sulla Senna quando la pioggia era più scrosciante.
Tamberi ha detto peraltro di aver perso la fede nuziale durante la parata.
E vogliamo anche parlare della cavallerizza che su un ridicolo cavallo meccanico dai movimenti “comici” ha attraversato la Senna?
La persona a cavallo, coperta da un cappuccio argentato e la cui identità è rimasta nascosta fino all’ultimo, era Floriane Issert, una sottufficiale della Gendarmeria francese: dopo la “corsetta” sulla Senna in sella al cavallo meccanico, è salita su un cavallo vero e accompagnata da un corteo, si è diretta al passo verso la pedana ai piedi della Tour Eiffel su cui poi è salita portando la bandiera olimpica che è stata issata sulle note dell’inno olimpico, cantato da un coro ed eseguito da 90 musicisti dell’orchestra nazionale francese.
Sulla banchina, poco dopo, ha parlato il presidente del comitato olimpico internazionale Thomas Bach, seguito dal presidente francese Emmanuel Macron che, tra una vera valanga di fischi, ha dichiarato ufficialmente iniziate queste Olimpiadi…Roma era meglio!!!