Quando pensiamo al regno britannico, ci vengono in mente la Regina Elisabetta, i fasti e gli scandali.
Alla morte dell’ultima regina, le cose sono cambiate e i reali, si sono mostrati umani, con le loro debolezze e peculiarità. In realtà, i reggenti inglesi, non sono stati tutti capaci di governare.
Come purtroppo accadde in altri Stati, quindi, c’è davvero poco da meravigliarsi. Giorni fa, ascoltando la radio, uno speaker ha parlato di lui, Re Giacomo I°, mi sono incuriosita e ho voluto approfondire.
Propongo quello che è emerso dalla mia ricerca.
Giacomo I nacque ad Edimburgo nel 1566. Figlio di Lord H. Darnley e di Maria Stuarda. Quando Maria decide di abdicare, Giacomo aveva solo un anno d’età ma fu incoronato re di Scozia. Questa fu solo un’arma di ricatto in mano ai reggenti che si successero al governo del paese.
Giacomo era un uomo debole, sia di carattere che di salute ma aveva ricevuto un’ottima educazione letteraria e teologica. Le sue capacità letterarie lo coadiuvarono nella stesura di un trattato di stregoneria, il Demonology,pubblicato nel 1597 e dove si schierava apertamente tra i fautori della caccia alle streghe.
A partire dal 1585, con l’appoggio della regina Elisabetta, condusse una lotta decisa contro i privilegi dei nobili, riuscendo a mettere un punto sui privilegi e gli sfarzi dei baroni. Analoga lotta fece contro i fautori della superiorità della Chiesa sullo Stato. Per questa ragione, non si oppose all’uccisione di Maria Stuarda e in questo caso, riuscì a rinsaldare i rapporti con Elisabetta e nel 1603, riuscì a succederle pacificamente sul trono inglese.
Ben presto deluse i cattolici che si erano fatti delle illusioni, e ai quali il Re rimase vicino finchè non riuscì a fermare il flusso protestante, da qui nel 1605, “la congiura delle polveri”.
Nel contempo, il partito protestante, rimase diffidente nei suoi confronti.
Le teorie sul diritto divino dei regnanti, scontentarono i cattolici e nel contempo, l’opinione pubblica puritana, che sosteneva la soppressione del regime episcopale.
Durante gli ultimi anni del suo regno, Giacomo avviò trattative per il matrimonio per il figlio Carlo I, che si conclusero con le nozze tra Carlo ed Enrichetta Maria, sorella di Luigi XIII di Francia.
Morì a Londra nel 1625, lasciando un regno decisamente impoverito a causa di sperperi e corruzione e indebolito sul piano internazionale.