In calo la partecipazione dei cittadini al voto

252949

Durante le elezioni in Russia, per protesta, 19 urne sono state riempite di inchiostro… e ora la Duma aumenterà le pene e ci saranno altri “internati in Alaska”.

I cittadini in Russia e “nei territori annessi secondo Putin”, stanno votando oggi nel secondo giorno delle elezioni presidenziali.

Il voto sicuramente confermerà Vladimir Putin come Presidente (?) del Paese per altri sei anni, ma non mancano le tensioni.

Le elezioni, peraltro, si svolgono sullo sfondo di una spietata repressione, che tenta di soffocare gli isolati tentativi di protesta ai seggi: il più diffuso, come già detto, è il versamento di inchiostro all’interno dell’urna, poi ci sono stati di 11 tentativi di appiccare il fuoco ai seggi e numerosi casi di urne riempite di “altro materiale”, secondo quanto reso noto dal canale Telegram Nexta.

La Commissione elettorale in Russia ha reso noto che “ben 214” schede sono state “irrimediabilmente” rovinate dal “materiale” lasciato cadere nelle urne ma di certo questi voti sono già stati “abbondantemente recuperati” dato che alcuni filmati diffusi in rete, mostrano “avvenenti scrutatrici” inserire nelle urne “pacchi di schede – a naso – pro Putin”.

L’affluenza alle urne per le presidenziali ha superato finora il 50%, sempre secondo quanto reso noto sempre dalla Commissione elettorale centrale e le votazioni si concluderanno oggi, domenica 17 marzo.

A parte la Russia, molti sono gli appuntamenti elettorali in calendario per il 2024 con più di due miliardi di persone che in quasi 50 Paesi andranno al voto.

Fra i più importanti ci sono le elezioni europee, quelle negli Stati Uniti e il voto in India.

In Italia si terranno le regionali e le amministrative.

Dopo Sardegna (andata al Centro Sinistra) e Abruzzo (andata al Centro Destra), si voterà in Basilicata, Piemonte e Umbria per il rinnovo degli Organi Regionali.

Di particolare attualità in questi giorni le elezioni regionali in Basilicata che si terranno il 21 e 22 aprile per eleggere i 20 membri del Consiglio regionale e il Presidente della Regione.

Il candidato del Centro-Destra rimane l’attuale Presidente Vito Bardi – classe 1951 – mentre il Centro Sinistra “annaspa” in una totale confusione dopo “l’autonoma indicazione” del Dott. Lacerenza (che ha di recente rifiutato dichiarando che non era stato nemmeno “correttamente interpellato ed informato circa la sua candidatura) e le dichiarazioni di Angelo Chiorazzo che ha deciso di riproporsi come Presidente della Regione Basilicata: “Abbiamo deciso, insieme a Basilicata Casa Comune, di candidarci a rappresentare questo moto di popolo.  Assieme a noi ci saranno altre liste civiche per chi vorrà sposare questo progetto”.

Forse l’imprenditore Angelo Chiorazzo non piaceva a questo Centro Sinistra perché “troppo cattolico”? Sarà lui il vero avversario di Vito Bardi o Piero Marrese, attuale presidente della provincia di Matera in forza al PD?

In Italia si svolgeranno anche le amministrative che coinvolgeranno circa 3.700 comuni.

Elezioni Europee

Tra il 6 e il 9 giugno circa 400 milioni di elettori europei saranno chiamati alle urne per eleggere il nuovo Parlamento europeo, questa è considerata la più grande elezione democratica al mondo e coinvolge i 27 Stati membri. L’Italia presenterà ben 76 deputati eletti con un sistema di tipo proporzionale. Il risultato alle urne potrebbe cambiare gli equilibri del Parlamento europeo.

Sul tavolo temi cruciali come la ripresa economica, flussi migratori, politiche energetiche e gli accordi per garantire la stabilità finanziaria dell’Unione europea…ammesso che – finalmente – le determinazioni del Parlamento Europeo saranno davvero autonome e non condizionate, a solo titolo di esempio, da chi “i migranti non li vuole” e lascia la gestione del febomeno solo all’Italia e ai Paesi che si affacciano sul Mediterraneo.

Elezioni in USA

Il prossimo 5 novembre è atteso il voto negli Stati Uniti dove sono chiamati alle urne più di 160 milioni di elettori per scegliere il 60esimo presidente americano. Il nuovo inquilino della Casa Bianca resterà in carica per quattro anni. Anche se dopo la decisione della Corte Suprema del Colorado la presenza di Donald Trump non è scontata, la sua eventuale vittoria potrebbe cambiare l’atteggiamento geo-politico rispetto a conflitti come quello Russo-Ucraino, ma anche le scelte commerciali.

Quelle americane sono comunque le più significative a livello economico e “purtroppo” vedono candidati un “giovanotto di 81 anni” (Biden) e Donald John Trump, un imprenditore prestato alla politica con un patrimonio stimato attorno ai 2,5 miliardi di dollari nel 2023.

Elezioni in India

Tra aprile e maggio 2024 si terranno le elezioni in India. Saranno chiamati al voto più di 900 milioni di persone, su una popolazione di 1,4 miliardi. Il primo ministro in carica Narendra Modi punta alla rielezione per il terzo mandato. Questo Paese, oltre ad essere considerato la più grande democrazia del mondo, rappresenta l’economia mondiale a crescita più veloce e compete con la Cina come hub manifatturiero globale.

E poi ci saranno Regno Unito e dopo il Portogallo (risultato di parità tra Socialisti e Socialdemocratici ma vero vincitore è Chega col 18% dei consensi), l’IRAN (la maggioranza dei seggi è andata ai candidati ultraconservatori con astensionismo record) e Taiwan (dove ha vinto il candidato autonomista Lai che ha subito dichiarato: “Un successo per tutte le democrazie, ci difenderemo dalla Cina”. Come ovvio Pechino ha immediatamente dichiarato: “Unificazione inevitabile”) voteranno Austria, Belgio, Bielorussia  e Messico.

Proprio in Messico, per la prima volta, una donna sarà Presidente.

Claudia Sheinbaum

In vista delle elezioni dell’estate 2024, sia il partito di Governo Morena che la coalizione di opposizione, hanno infatti scelto una donna come candidate: l’ex sindaca di Città del Messico, Claudia Sheinbaum e la senatrice, Xóchitl Gálvez.

Xóchitl Gálvez

In conclusione… il voto è la massima forma di partecipazione dei cittadini di una società democratica ed è un diritto che andrebbe sfruttato appieno.

Ma, se non “diversamente sollecitata”, un po’ ovunque la partecipazione dei cittadini al voto, cala.

“Guardando in Casa Nostra”, in Italia l’affluenza alle urne ha subito un calo a livello nazionale di quasi 10 punti percentuali, e il fenomeno riguarda quasi metà della popolazione italiana.

Il dato rappresenta il maggior crollo di partecipazione nella storia repubblicana e rientra tra i dieci maggiori cali di affluenza nella storia europea dal 1945 a oggi e secondo gli analisti e i sondaggisti si tratta di un fenomeno che non può che rafforzarsi se non arriveranno novità vere capaci di ristabilire la fiducia…

C’è bisogno di novità vere? Forse sì.

I 5 stelle lo erano, ma come si è visto adesso non lo sono più.

Di leader credibili da tempo non se ne vedono più.

Poi c’è stato Salvini e anche per lui ora la parabola discende.

Secondo voi l’unica motivazione del partito del non-voto è la sfiducia nella politica in generale (e di quella italiana in particolare), ovvero: “Non trovo un leader, una forza politica che mi rappresenti adeguatamente e di cui mi possa fidare”, oppure…

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here