L’Epifania nella tradizione rumena

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Epifania (Boboteaza) nella tradizione rumena

Oggi è l’ Epifania e voglio parlarvi delle tradizioni del mio Paese….

L’Epifania, conosciuta nella lingua rumena con il nome di «Boboteaza», è una delle più importanti celebrazioni del mondo cristiano. La parola «epifania» è di origine greca e significa «manifestazione» oppure «apparizione».

Diversamente dai cattolici, nella Chiesa Ortodossa l’adorazione dei Magi e il battesimo di Cristo vengono festeggiati nello stesso giorno, e non sono considerate feste separate.

Da sempre, il 6 gennaio tutte le acque del mondo vengono purificate e, là dove c’è la possibilità, il prete va a purificare l’acqua in riva al fiume, al lago oppure al mare.

Il 6 gennaio, come da tradizione ortodossa, nei paesi come Romania, Grecia e Russia, il prete lancia nell’acqua gelida una croce che gli uomini provano a recuperare.

Chi riesce a portarla a riva sarà baciato dalla fortuna tutto l’anno.

Già dal secondo giorno dell’anno secondo un uso antico i rumeni aprono le porte delle loro case al prete per ricevere la benedizione della famiglia e della loro abitazione.

Secondo antiche tradizioni, l’acqua purificata chiamata in rumeno “aghiazma” ha diversi poteri, potendo curare l’anima e il corpo.

Viene conservata con attenzione accanto ad un’icona durante tutto l’anno per essere usata come rimedio di malattie.

Secondo la tradizione popolare, la notte dell’Epifania, le ragazze legano un filo di seta rossa al loro dito, mettono un rametto di basilico sotto il cuscino e sognano il loro futuro sposo.

Si dice anche che le ragazze che cadono sul ghiaccio all’Epifania si sposeranno quell’anno.

Si ritiene inoltre che gli animali nella stalla parlino a mezzanotte prima del giorno dell’Epifania dei luoghi in cui sono nascosti i tesori.

Grazie per la lettura e Buona Epifania a tutti.

Trandafira Nechita

Clicca sul link qui sotto per leggere il mio articolo precedente:

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