“Il dirupo” di U. Di Stefano

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DIRUPO

Sul ciglio d’un dirupo, tu mi trovasti
e misera d’amor, mi raccogliesti.

Fissavo un vuoto d’aria pesante,
all’imbrunir d’un dì, ove solo la morte era ammaliante.

Facesti in modo che ti guardassi,
per farmi indietreggiar di pochi passi.

Credevo d’aver innanzi a me un semplice passante
un essere normale, che a parer mio, non contava niente.

Quel viso stanco rimasi ad osservare,
teneva stretta la mia mano, e lo sentivo respirare.

Parole intonate su note silenziose,
rivolgeva a me, come petali di rose.

Più l’ascoltavo, più mi entrava nel cuore
e andavo verso di lui, con gran stupore.

Eri tu, Angelo caduto,
che mi trovasti lì, triste e sperduta.

Seguendo te, quel dirupo oramai alle mie spalle,
avevi portato in cielo una marea di stelle.

Una luce argento era adesso il tuo vestito,
e capii allora, il tuo essere infinito.

Tu che sembravi un caso in quell’istante,
tu Angelo mio sei in me sempre presente.

Di quel dirupo, ora ricordo le mie pene
e l’esser stata salvata da te, che mi vuoi semplicemente bene.

(2014)

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Umberta Di Stefano
Mi chiamo Umberta Di Stefano e sono nata e cresciuta a Ceccano (FR), dove vivo. Sposata, mamma di tre ragazzi (Andrea, Chiara e Valeria), grande lavoratrice fino a qualche anno fa. Oggi mi dedico alla mia famiglia, alla lettura, alla scrittura e collaboro con molte associazioni nazionali e locali. Scrivo dal 2013, dalla data della mia prima opera “L’Angelo che prestò le sue Ali ad una Fenice”, ma in cuor mio l’ho sempre fatto. Data la mia pessima “grammatica giovanile”, ciò che realmente la vita aveva in serbo per me, s’è quindi rivelato in tarda età. Sono in varie raccolte di poesie delle “Edizioni il Viandante”, Casa Editrice che mi ha tenuta a battesimo e ciò non si può dimenticare. Con loro ho pubblicato nel 2018 “Un Angelo senza Memorie”. Oggi sono una donna ancora più determinata ad imparare tutto ciò che mi manca per poter raccontare le tante verità, dal mio punto di vista, secondo la maturità che ho raggiunto in questi anni e che spesso il mondo fa finta di non vedere. Dio ci benedica tutti!

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