“Buona fine, buon principio”.
Il Capodanno risale alla festa del dio romano Giano. Nel VII secolo i pagani delle Fiandre, seguaci dei Druidi, avevano il costume di festeggiare il passaggio al nuovo anno. Per i Babilonesi il nuovo anno cominciava con la rinascita della Terra, cioè con la Primavera.
Come si è arrivati a festeggiare il nuovo anno il primo gennaio?
Fu Giulio Cesare, nel 46 a.C., a creare il “Calendario Giuliano” che stabiliva che l’anno nuovo iniziasse il primo gennaio.
Il primo di gennaio i Romani usavano invitare a pranzo gli amici e scambiarsi il dono di un vaso bianco con miele, datteri e fichi, il tutto accompagnato da ramoscelli d’alloro, detti strenne, come augurio di fortuna e felicità.
Il nome strenna derivava dal fatto che i rami venivano staccati da un boschetto della via sacra a una dea di origine sabina: Strenia che aveva uno spazio verde a lei dedicato sul Monte Velia. La dea era apportatrice di fortuna e felicità; il termine latino “strenna”, presagio fortunato, deriva, probabilmente, proprio dalla dea.
Nel Medioevo, molti Paesi europei usavano il Calendario Giuliano, ma vi era un’ampia varietà di date che indicavano il momento iniziale dell’anno.
Tra queste per esempio il 1 marzo, capodanno nella Roma repubblicana, il 25 marzo, Annunciazione del Signore o il 25 dicembre, Natale.
Solo con l’adozione universale del Calendario Gregoriano dal nome di Papa Gregorio XIII, dal 1582 la data del 1 gennaio, come inizio dell’anno, divenne data comune.
Gli usi e le tradizioni del Capodanno a Roma non sono diverse da quelle delle altre città italiane, quindi biancheria intima rossa, baciare la persona amata sotto il vischio.
Uva, melograno e lenticchie abbondanti in tavola, musica e allegria per accogliere al meglio il nuovo anno.
Una tradizione che va via via menomale, scomparendo era quella di lanciare cocci e oggetti vecchi da finestre e balconi.
Anche i botti di fine e inizio anno, per rispetto ai nostri amici animali vanno scomparendo.
FILASTROCCA DI CAPODANNO
Filastrocca di Capodanno
fammi gli auguri per tutto l’anno:
voglio un gennaio col sole d’aprile,
un luglio fresco, un marzo gentile,
voglio un giorno senza sera,
voglio un mare senza bufera,
voglio un pane sempre fresco,
sul cipresso il fiore del pesco,
che siano amici il gatto e il cane,
che diano latte le fontane.
Se voglio troppo, non darmi niente,
dammi una faccia allegra solamente.
Gianni Rodari
Dal mio libro ” Nina e I suoi voli”:
….Nina amava Roma, amava volare libera con Remo sul cielo di Roma…
ANNO NUOVO (petit once)
Ancora
nuovi giorni
colmi di speranze
Ecco il nuovo anno
arriva.
Antonella Ariosto
Buon anno 2022 a tutti!
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Bellissimo componimento, conoscere un altro pezzo di storia, il tutto accompagnato da canzone e poesia. Bravissima.