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GUSTAV KLIMT (parte quinta)
“Adamo ed Eva”
Olio su tela, cm. 173 x 60
Vienna, Osterreische Galerie Belvedere
Gustav Klimt, nel 1909 stringe amicizia con Schiele e Kokoschka e abbandona i fondi oro e le decorazioni aggiornando il suo stile.
Le sue nuove tele si tingono di un cromatismo più acceso e i suoi soggetti, sull’esempio di Van Gogh e di Gauguin sono circondati da un tappeto di fiori e di motivi che richiamano l’Oriente e le stampe giapponesi, molto in voga in quel periodo.
Lo stile fiorito che si sostituisce alla brillantezza dell’oro non è però fatto di colori dissonanti, ma da un sapiente equilibrio di contrasti cromatici.
Fanno parte di questa nuova fase opere come “La vita e la morte”, “La vergine” e “Adamo ed Eva”.
“ADAMO ED EVA”
In “Adamo ed Eva”, la figura maschile assume un ruolo di secondo piano rispetto a quella femminile.
Infatti, nel formato fortemente verticale, i due corpi sono mostrati in modo ravvicinato; tuttavia Eva, completamente nuda, copre quasi tutto il corpo di Adamo, alle sue spalle.
Eva non sembra comunicare con Adamo, non lo tocca; si accarezza i capelli, ha gli occhi aperti e le labbra serrate, ma le guance sono rosse piene di emozione.
La posizione reclinata delle due teste indica grande tenerezza e sintomo di due passioni non diverse.
Eva, dai lunghi capelli biondi, accenna un malizioso sorriso mentre concentra il proprio sguardo su un punto indefinito. I suoi piedi poggiano sopra una nuvola di fiori.
Adamo, probabilmente un chiaro richiamo ai dipinti di Egon Schiele, ha un volto emaciato e gli occhi chiusi, la pelle macchiata dalle forti ombre, sembra sofferente ma tenero nel suo tentativo d’abbraccio che sembra esprimere tutto l’amore per la sua donna.
È uno dei dipinti più belli di Klimt, con l’innocente sensualità di lei in contrasto con la figura più nascosta di lui, che è come se volesse respirare la giovinezza e freschezza della ragazza, incorporandone ogni molecola e determinandone la proprietà.
CONCLUDENDO:
Nonostante ritragga spesso una coppia, è la figura della donna a rimanere, fino alla fine e in tutte le sue varianti, la più grande ossessione di Klimt.
“Adamo ed Eva”, datata 1917, è l’ultima opera di Klimt.
Il pittore la realizzò prima di morire, tant’è che fu ritrovata nel suo studio, ancora incompiuta.
Bruno Vergani