E continuerò a pensare di te, oltre il vento che ha allontanato i nostri sogni, tra le colline fiorite di ginestre, giù il mare, vedo una piccola barca abbandonata ma al riparo dalla scogliera.
Io, senza reti, guardo lontano, immagino di librarmi nel vento, in cerca dell’eco, perché la riserva dei miei sogni stanno per terminare, le illusioni si sono arrese alle giornate di sole, sempre uguali, alle giornate di pioggia, sempre uguali.
E continuerò a pensarti, in un quadro di Magritte, tra le pagine di Puskin, in una Chiesa romanica, colorandoti come faceva un pittore impressionista.
Intanto la piccola barca è sempre lì, abbandonata, ma al riparo dalla scogliera.
Invece, il nostro Amore non ha avuto una scogliera…
E intanto ascolto di venti di guerra, di là dall’Oriente, di inutili quanto tragici giochi di forza e di potere, mi difendo guardando le nuvole, solo, nella immensa pianura della vita, so che non incontrerò nessuno, so che il tutto intorno a me non sarebbe che ghiaccio, venti di guerra tra cuori, anche…
E intanto disegnerò di te, delle impronte sulla sabbia di una spiaggia in febbraio, solo i gabbiani sapranno del tuo segreto.
Ora, sotto la mia finestra, il motore di un’automobile si spegne, sento il rumore dello sportello, unica certezza di questa notte che avanza.
Tommaso Cozzitorto
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