Intervistare Anton Giulio Grande è stato come entrare in un mondo nuovo.
Discorrere con lui ti fa comprendere quanto ami profondamente la sua arte e non si risparmia nel metter in ogni dettaglio tutto ciò che lo anima…
Anton Giulio Grande non è solo un “Grande” stilista: è molto di più!
Lui veste un corpo e dona un’anima ai suoi abiti come uno scultore o un pittore trasmette vita ed emozioni alle sue opere…
LF: I palcoscenici della moda internazionale hanno l’onore di ospitare gli abiti, indossati dalle più belle modelle, dello stilista calabrese Anton Giulio Grande. Quando nasce la sua passione per la moda?
AGG: E’ nata con me in maniera inspiegabile concretamente sin da bambino: la mia naturale tendenza per la ricerca e l’ammirazione per il bello sotto ogni forma, la contemplazione della natura, il disegno che prediligevo a qualunque altra forma di divertimento e attività ludico-educativo , immersione totale nei programmi televisivi del tempo e negli abiti sfavillanti delle star del momento : Mina, Loretta Goggi, Raffaella Carrà, Lorella Cuccarini ecc … la musica, il ballo ecc… Tutto ciò che era creativo e artistico.
LF: Rinomati nomi femminili dello spettacolo indossano i suoi abiti. E’ l’attrice a ispirare l’abito o l’abito ad ispirare l’attrice? E chi sono le sue clienti “vip” più affezionate?
AGG: Sono nato artisticamente con l’alta moda, quindi con una tipologia di abito e un concept moda di allure e couture assoluta, regalando immagini ed emozioni a donne che volevano essere uniche. Quindi in primis donne che appartenevano al mondo del cinema, TV e teatro e tante altre donne che richiedevano un abito per occasioni uniche e irripetibili, dove le parole d’ordine erano stupire e lasciare il segno. Da sempre, provenendo da una famiglia matriarcale, sono stato vicino al mondo delle donne, conoscendo debolezze, lacune e punti di forza, esigenze e finalità! Posso dire senza presunzione alcuna di sapere per lo più cosa vuole una donna e quale finalità abbia nel richiedere un abito e nel volerlo indossare. Molte donne dello spettacolo mi hanno scelto appunto per la sensualità che i miei abiti emanano e per l’unicità del modello spesso creato appositamente per loro, come uno strumento, un mezzo di comunicazione.
Alcune le ho scelte io come testimonial del mio brand, del mio modo di essere e per quello che volevo rappresentare e comunicare attraverso un abito creato e da loro rappresentato. La maggior parte di loro sono diventate amiche nella mia vita privata e personale condividendo con me passione, creatività e bellezza diventando parte della mia vita, muse costanti del mio privato e del mio estro creativo. Sono moltissime e per lo più fedeli da oltre venti anni: Nina Moric, Alba Parietti, Valeria Marini, Maria Grazia Cucinotta, Anna Falchi, Manuela Arcuri, Belen Rodriguez, Carmen Russo, Barbara Bouchet, Corinne Clery , Dalila di Lazzaro,Milena Miconi, Nathaly Caldonazzo ecc … Donne diverse tra loro per temperamento, carattere , età e carriera ma con un unico comune denominatore : sensualità , femminilità e glamour!
LF: Ha vinto l’Oscar europeo per la diffusione nel mondo del “Made in Italy”. All’inizio della sua carriera, avrebbe mai immaginato di raggiungere riconoscimenti così prestigiosi e livelli così alti?
AGG: Ho avuto soddisfazioni, premi e traguardi prestigiosi anche abbastanza presto rispetto agli anni di carriera. Alcuni inimmaginabili ma devo ammettere da sempre sognati e ambiti. Un bellissimo carico emotivo nel riceverli perché in un certo senso atti a gratificare ciò per cui si è lottato, amato e sofferto.
LF: Ogni artista ha una fonte di ispirazione solitamente. Lei, da cosa trae ispirazione?
AGG: Sono tantissime le mie fonti ispirative. Ad ispirarmi sono le donne principalmente. Un mondo fantastico quello femminile, indispensabile, misterioso, camaleontico e sorprendente. Mi ispirano le donne del passato e del presente che costellano e rendono bella la mia vita, quelle delle amicizie consolidate, quelle iconiche del cinema, del mondo dell’arte, dei musei, della letteratura… Penso che da sempre siano state le donne ad ispirare le cose più belle nate nel mondo.
LF: Nel mondo della moda esiste un concetto basilare. Secondo Anton Giulio Grande cosa vuol dire “perfezione di un corpo femminile”?
AGG: La perfezione in quanto tale a parer mio non esiste, perlomeno è soggettiva. L’arte nei secoli con le splendide rappresentazioni figurative dipinte e scolpite ne è un esempio lampante. Si sono avvicendate nei secoli modelli di bellezza e perfezione nell’arte, nel costume e nella moda talmente diversi l’uno dall‘altra con canoni estetici che rispecchiavano le tendenze del momento. Per me perfezione significa ideale e in quanto tale deve rappresentare un concetto di bellezza di eternità estetica. La perfezione è soprattutto quando c’è trasporto emotivo, percezione e attrazione. La perfezione di un corpo femminile ma anche maschile secondo me è quando, sempre soggettivamente, si raggiunge o si manifesta una proporzione armoniosa di forme estetiche. Ce lo insegnano Raffaello, Michelangelo, Tiziano, Botticelli, Caravaggio, Giovanni Boldini, Bernini, Bramante ….
LF: Ogni artista si ispira a un “maestro” nella sua arte. Chi è il maestro di riferimento di Anton Giulio Grande?
AGG: Sono stati svariati e provenienti per lo più dal mondo dell’arte, della moda e della letteratura, mondi permeati di autentica bellezza ideale ed eterna. Sono nato in terra magnogreca, ho studiato a Firenze e mosso i primi passi lavorativi a Roma, quindi a contatto con la vera bellezza eterna mondiale, da sempre a stretto contatto con arte, moda e letteratura. I miei miti? Maestri? Raffaello Sanzio, Sandro Botticelli, Michelangelo, Caravaggio, Bernini e Boldini per quanto riguarda l’arte, Yves Saint Laurent, Gianfranco Ferre ‘ e Valentino per la moda, Oscar Wilde, Goethe per la letteratura, Freud e Einstein per la scienza e psicologia a tantissime altre personalità. Ci sono immagini iconografiche, versi, abiti che hanno fatto epoca, storia nel nostro immaginario collettivo, che evocano fonti di ispirazione straordinarie tali da essere impresse nella mente di un creativo fino a tal punto da farne dei veri e propri punti di riferimento.
to be continued…
[…] Qui la parte prima della intervista e di seguito una galleria fotografica: https://screpmagazine.com/dare-lanima-a-un-abito-anton-giulio-grande-parte-prima/ […]