ANCORA… E DI PIÙ
Mi sono concessa
al bisogno d’amare
come un arbusto
alla sua primavera,
fedele alle leggi
di un’assoluta simbiosi,
attingo al miracolo
della reciprocità.
Ma come due naufraghi
senza un appiglio,
braccati e sfiniti
dalle convenzioni,
balliamo in penombra
sull’onda impietosa
di un breve frangente
che scorre veloce.
Nel vortice erotico
perdo la voce,
smarriamo ragione,
cautela e decenza,
ma se il nostro tempo
mostrasse clemenza,
saprei emozionarti,
ancora…
e di più.
Maria Cristina Adragna
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