Alla scoperta delle profondità più nascoste (Parte 6a)

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…Da tempo, infatti, Ilaria era turbata da qualcosa che la tormentava.

Consapevole di essere stata abbandonata sin dalla nascita, aveva la curiosità di conoscere le sue origini.

Non è mai riuscita a comprendere perchè sia stata lasciata sulle scale di quell’orfanotrofio, chi siano i suoi veri genitori e se ancora fossero in vita.

Quando era piccina, si dilettava a giocare con gli altri bambini e tutto le sembrava naturale, ma dopo l’età di undici anni, periodo in cui fu presa in adozione dalla famiglia Spoletti, malgrado sia stata amata come una vera figlia, cominciarono a venirle mille dubbi.

Il calore familiare aveva fatto scaturire in lei la curiosità di conoscere il suo passato.

Non tollerava che la sua vera madre l’avesse abbandonata.

Ai tempi che viveva in orfanotrofio, era molto legata ad una giovane Suora che l’aveva cresciuta come una figlia e l’aveva  colmata di tanto affetto e parecchie coccole…Suor Deodora.

Per anni, dopo l’adozione, non l’aveva più vista, ma qualche anno prima che prendesse la decisione di andare via da casa, Ilaria aveva fatto un sogno…

Si trovava in un lungo viale alberato seduta in una panchina.

Assorta nei suoi pensieri ad un tratto vide venirle incontro una giovane donna che le assomigliava. La donna avanzava, avanzava zoppicando, e quando si trovarono una di fronte all’altra si abbracciarono. Mano nella mano cominciarono a correre e si allontanarono mentre ridevano a squarciagola.

Quel sogno si ripetè altre due volte e Ilaria ne rimase talmente turbata da avere paura.

Ne aveva parlato alla madre, ma Rubinia non le aveva dato peso.

Alla terza volta che Ilaria fece lo stesso sogno ne fu talmente turbata da volere raggiungere Suor Deodora, l’unica che avrebbe potuto darne un’interpretazione.

In realtà Suor Deodora era una Monaca speciale.

In convento era molto venerata perchè riusciva a mettersi in contatto con le persone defunte e spesso faceva sogni premonitori.

Così, una mattina Ilaria, anzichè recarsi a scuola, prese il pulmann e si recò al convento.

Fu una mattinata alquanto insolita, non era facile accedere all’orfanotrofio, ma quando fece il suo nome non esitarono a riceverla.


Furono tutti felici e contenti nel rivederla…E dopo vari baci e abbracci gioiosi, Ilaria chiese un colloquio privato con Suor Deodora…

C O N T I N U A…

Grazia Bologna

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