11 recensioni per SULLE ALI DELL’ARTE (Vincenzo Bocciarelli)
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maria rosaria ruocco –
Il coach che seguo da circa due anni afferma che le cose non avvengono per caso, ma gli accadimenti della nostra vita sono il frutto delle nostre azioni o reazioni agli eventi che non possiamo controllare e che ci si presentano.
Sarò sincera, ho cominciato a seguire le dirette di Vincenzo per curiosità e per passare il tempo costretta a casa come tutti gli italiani durante il lockdown.
Pensavo appunto di passare “con lui” solo un po’ di tempo.
Non sono un’addetta ai lavori, non mastico teatro e poesia. Da ragazzina mi sarebbe piaciuto studiare musica, avevo una passione per la fotografia e il disegno che poi “la vita” mi ha portato ad abbandonare, ma niente di più.
Mi baso solo sulla mia sensibilità, sul mio “orecchio”.
Ma forse noi napoletani un pò di teatro lo abbiamo tutti nel nostro DNA.
Ho sempre pensato da semplice spettatrice che esistono due categorie di artisti: chi “fa l’attore” e chi “è attore”.
Vincenzo, questa non è una mia scoperta, rientra nella seconda.
Durante le dirette della sua geniale intuizione nel lockdown l’attore e l’uomo sono diventati una cosa sola.
Dall’altra parte dello schermo del cellulare o del pc ho visto semplicemente un “mio coetaneo” che cercava di non perdere contatto con la realtà, con il suo lavoro, con il suo pubblico.
Di esorcizzare, con le uniche armi che aveva a disposizione: poesia, teatro, pittura, non solo le sue, ma le ansie di tutti noi che in un momento di totale precarietà ed instabilità di ogni genere dovevamo trovare il modo per sopravvivere e non farci sopraffare emotivamente da quello che stava accadendo.
Nel libro non c’è solo la cronaca delle ” dirette”, ma quello che l’uomo Vincenzo come tutti noi viveva, sentiva e trasportava in esse.
Un dietro le quinte che io definirei quasi “un dentro l’anima” .
E’ stato stupefacente leggere, con commozione, che anch’io pensavo o sentivo le stesse cose, avevo gli stessi timori, le stesse ansie.
Il pensiero agli affetti lontani, il senso di impotenza davanti alla situazione contingente, il sentirsi in una sorta di mondo soprannaturale quasi da Day After, …ecc ecc …
Non immaginavo che tutto questo mi avrebbe portata, io che faccio tutt’altro nella vita, a fare parte “immodestamente” di quest’esperienza, forse anch’io, come afferma Vincenzo in un passaggio del libro, dovevo voltare pagina.
Mi aspettava e mi aspetta un ” nuovo inizio”.
Allora, ecco spiegato perchè leggere “Sulle Ali dell’Arte”, perchè abbiamo tutti bisogno di “un nuovo inizio”.
Virginia Consoli –
Sulle ali dell’arte è il primo libro, uscito il 22 luglio u. s. edito da Accademia Edizioni ed Eventi, scritto dall’attore Vincenzo Bocciarelli, volto amato e conosciuto grazie a prestigiose fiction come Orgoglio, Il bello delle donne, Incantesimo, L’inchiesta, solo per citare alcuni titoli, senza dimenticare comunque la sua importantissima formazione teatrale sotto la direzione di grandi Maestri come Giorgio Strehler e Giorgio Albertazzi.
Bocciarelli, uomo poliedrico ed eclettico ( è anche Maestro d’Arte, essendosi diplomato al Liceo Artistico Duccio di Buoninsegna di Siena) dimostra, con la sua prima creazione letteraria, uno stile di scrittura personale, scorrevole ed incisivo, molto immaginifico, che ci riporta alla sua dimensione di artista a tutto tondo.
Che Vincenzo Bocciarelli sia una persona originale e nient’affatto scontata lo testimonia anche la genesi di questo agile libro, suddiviso in dodici capitoli: il testo è il resoconto scritto di un format lanciato dall’attore sulla sua piattaforma Facebook il 10 marzo 2020 all’indomani dell’inizio della quarantena dovuta alla pandemia da Covid-19. Senza pensarci troppo, l’attore ricostruisce il teatro nella sua casa, ideando il Bocciarelli Home Theatre, contenitore di teatro, poesia, pittura aiutato da un leggio anni Cinquanta e da drappi sistemati in salotto come ideali sipari di un teatro –fai-da-te, ogni giorno cangiante e in tema con gli argomenti trattati. Non sono mai stato così tanto/attaccato alla vita: questo libro sembra la trasposizione concreta degli indimenticabili versi di Giuseppe Ungaretti, solo e smarrito al Fronte della Prima Guerra mondiale accanto al cadavere di un commilitone.
Sulle ali dell’arte, in un momento che spesso ha ricordato i tempi di guerra, è lo stesso inno alla vita che si eleva sopra ogni cosa, anche la più drammatica, come è stato in questi ultimi, difficilissimi mesi.
Bocciarelli ci comunica così che l’Arte con la A maiuscola può essere una vera e propria medicina, soprattutto quando è sostenuta da generosità, lavoro assiduo e costante e onestà professionale che denotano un solido mestiere alla base…
Arte come sostegno, seppur a distanza per i numerosi fan che lo hanno seguito in questa avventura da tutta Italia e anche dall’estero, che apre, soprattutto negli ultimi due capitoli, la speranza verso un futuro che appare più radioso e sereno.
Dalle pagine del libro si colgono non solo i vari aspetti del format, che spesso, al sabato, diventava Bocciarelli Art Home Theatre : con ritmo pirotecnico l’attore, in questa sede, recita, intrattiene e al contempo dipinge, tutto in diretta, in modo che gli spettatori si emozionino nel vedere anche la nascita di un quadro in diretta; inoltre, visto il crescente successo di pubblico, Bocciarelli invita i fan ad inviargli i loro scritti che verranno poi letti in trasmissione: a riprova della generosità dell’attore, il ricavato della vendita dei dipinti realizzati durante le dirette è stato devoluto all’Associazione Salvamamme di Roma e gli scritti degli estimatori reputati migliori appaiono proprio in calce al libro testimonianze di voci in prosa e in poesia, che assumono la veste di un ideale complemento a quanto scaturito dalla penna dell’autore.
Il volume appassiona anche perché ci fa scoprire tanti aspetti del Bocciarelli uomo: egli fa una lucida autoanalisi di tutti i sentimenti che hanno attraversato il suo animo durante i lunghi mesi di isolamento, senza veli e con grande schiettezza.
Non è da tutti mettere a nudo in modo così diretto le proprie paure, le fragilità, la nostalgia per la lontananza dagli affetti e il riposo forzato dal lavoro. Questo aspetto è forse l’elemento che ho apprezzato di più sia nel libro, sia conoscendo personalmente Vincenzo Bocciarelli, di cui apprezzo la rarissima onestà intellettuale e il professionismo dovuto ad un costante ed umile lavoro su se stesso.
Non mancano, di conseguenza, alcune note polemiche contro la superficialità e l’improvvisazione di tanti sedicenti artisti e tuttologi che riempiono canali televisivi e rotocalchi senza alcun talento, supportati solo da macchine pubblicitarie roboanti che si risolvono ben presto in una bolla di sapone.
Non aggiungo altro perché il libro bisogna leggerlo e assaporarlo; spero che queste poche, ma sincere parole, siano servite ad invogliare il lettore
a volare … sulle ali dell’arte per elevarsi verso tutto ciò che di positivo può portare la nostra energia creativa, se usata bene e al servizio degli altri,
proprio come nel caso di questo libro.
Virginia Consoli
Cristina De Bortoli –
Carissimo Vincenzo,
sono Cristina, una tua fervida ammiratrice del canale You Tube, tramite cui ti ho scritto diversi messaggi e pensieri per le tue meravigliose puntate dell’Home Theatre…che mi stanno mancando tantissimo! Desidero, al riguardo, ringraziarti per la bella iniziativa che ha coinvolto molte persone in un momento desolante e spesso, raccapricciante, come questo del Covid-19, facendole sentire meno sole, e soprattutto complimentarmi per il grande successo del libro che ne è nato, “Sulle ali dell’arte”, di cui avrei desiderato vedere la presentazione ad Ascoli Piceno (un problema familiare, purtroppo, mi ha impedito
di essere presente alla magnifica serata nella elegante città eletta).
Approfitto di questa mia e-mail, per avvertirti che a Milano, la città dove sono nata nel “lontano” 2 luglio 1974 (…scherzo, sono, infatti, una tua coetanea ed entrambi portiamo al meglio i nostri anni) e in cui abito ad oggi, non sono riuscita a trovare ancora il tuo bel libro: probabilmente deve ancora uscire e, secondo me, dovrebbe essere conosciuto, come il suo autore, anche in questa splendida città, dai luoghi meravigliosi…all’ombra della Madonnina, dove so che anche tu hai vissuto e studiato per la tua brillante carriera di attore.
Mi sono comunque, informata presso le librerie del centro, per prenotare la tua opera (per potermela leggere e godere nei luoghi estivi delle mie amate montagne lombarde) e se ti fa piacere, solo ed esclusivamente con il tuo permesso, posso interessarmi anche presso le stesse per organizzarti un evento di presentazione (naturalmente, non è una promessa, ma una mia speranza di cui sono però fiduciosa…). Ho conoscenze, inoltre, anche presso alcuni importanti musei, come per esempio, la Pinacoteca Ambrosiana, contenente opere degli artisti più famosi della nostra cultura italiana, fra cui Leonardo Da Vinci e la splendida sala dei pittori fiamminghi, dove ogni anno, porto i miei giovani alunni. Sono anch’io una “prof.” di lettere, come alcune tue videoamatrici di Facebook, e come per te, nel teatro, metto tutta me stessa per appassionare i miei ragazzi al mondo della bellezza e della bontà, in tutti i sensi.
Un altro ambiente, secondo me, adeguato all’Art Theatre e alla presentazione del libro, potrebbe essere rappresentato dalle Gallerie d’Italia, presso il Teatro alla Scala dove una mia amica, storica dell’arte, spesso conduce i gruppi come guida e dove questo inverno si è tenuta la bellissima mostra
Canova-Thorvaldsen, prima che anche i musei chiudessero per il problema del Covid.
Ed ancora, il Museo Diocesano, altro ambiente a me caro e gli infiniti luoghi che ti potrei elencare, antichi e moderni: mi rendo conto del fatto che Milano non sia più la città di un decennio fa, dal punto di vista sociale e organizzativo, ma è pur sempre ricca di “tesori nascosti”, da riscoprire gradualmente.
Ti ribadisco, comunque, che si tratta di ottime possibilità, non di promesse, e sempre nella speranza che tu sia interessato alla presentazione del tuo libro e di un magnifico Home Theatre in questa città. Non escludo che tu abbia magari già preso dei contatti o che abbia già Milano, come una delle mete prescelte, lo spero tanto, di cuore!
Da parte mia, sono interessata anch’io ai tuoi incontri dal vivo, nelle diverse città d’Italia, e disposta a venire a vederti recitare, compatibilmente con i miei impegni di lavoro e familiari. Spero che me ne darai notizia e che tutto questo accada presto, augurandoci tutti che questa brutta epidemia cessi per riprendere tranquillamente le nostre belle attività.
Al momento non dispongo di Facebook, ma desidero che questa mia e-mail (che spero sia letta e gradita) possa essere da te considerata l’inizio di una splendida nuova amicizia, accomunata dall’affetto e dalla stima reciproci, dall’amore per la bellezza e i nobili sentimenti, ispirati soprattutto dalla vera Luce…come alla passione per le arti e per i piaceri più sensibili.
Al riguardo, ho apprezzato molto una tua frase che hai pronunciato durante la 57^puntata dell’Home Theatre e che ho trascritto su un mio personale diario: “L’arte ha un potere salvifico immenso”, perchè così è capitato molte volte, nel corso delle mie esperienze di vita, concentrate più che altro sulle “rose”, ma alcune volte non immuni da “spine”. In generale, tutte le tue puntate “Home Theatre”, “Art Theatre” e “On the road” mi hanno molto coinvolto e alcune volte, perfino commosso, una in particolare, quella in cui hai recitato i versi del sommo poeta Dante Alighieri, sullo sfondo panoramico della campagna toscana e accompagnato da una melodia d’epoca medievale.
Sei un attore molto bravo oltre che uno splendido uomo e anche se so che migliaia di persone ti avranno senz’altro, espresso ammirazione e gratitudine, e che i tuoi innumerevoli impegni professionali, piacevoli e senza tregua, non ti lasceranno tempo per te stesso, ti prego di considerare anche la mia richiesta d’amicizia, senza lasciarti prendere da alcun timore o problema di comunicazione. Ti posso inviare anche i miei recapiti personali, se lo desideri e se vorrai, mi consiglierai la modalità migliore per mettermi in contatto con te. Stimo molto anche il tuo pubblico di “bocciarelliani” e “bocciarelliane”, che ti hanno seguito con passione e costanza, come ti ho espresso molte volte su You Tube.
Colgo l’occasione per ringraziarti, al riguardo, anche per le tue gentili risposte e gli splendidi cuori ai miei messaggi, che ho attinto, alcune volte ispirandomi alle frasi celebri dei poeti, ma sempre e comunque, al mio cuore stesso: sono una persona discreta e generosa e come te, sono stata molto amata soprattutto dalla mia famiglia d’origine, che m’impegno a ricambiare, dagli amici e ho la stima e l’ammirazione di molte persone…
Credo di avere molte “affinità elettive” anche con te e il tuo pubblico, anche se non Vi conosco personalmente.
Ci tengo ad essere informata delle tue brillanti notizie e comunque di qualsiasi cosa tu desideri comunicarmi. Se ti è possibile, fammi sapere quanto prima, per motivi personali e organizzativi, in quali città presenterai il tuo libro e se sei intenzionato, tra l’altro, a venire a Milano.
Ti dedico una frase speciale prima di concludere, in questa magnifica serata di San Lorenzo: “Che le stelle cadenti possano realizzare tutti i desideri che hai nel cuore”.
Complimenti ancora e alla prima occasione possibile!
Di cuore,
Cristina De Bortoli
Milano, 10 Agosto 2020
Gianluigi Gerevini –
Gianluigi Gerevini
Sono sincero: quando ho preso in mano il libro di Vincenzo Bocciarelli “Sulle ali dell’arte”, ero preparato a leggere una cronaca, magari arida e poco attrattiva, di un lungo periodo di isolamento.
Come ho iniziato la lettura, ho dovuto ammettere che mi ero, fortunatamente, sbagliato.
Ho letto il libro tutto d’un fiato, contagiato dall’entusiasmo dell’autore.
In diario è intimo senza essere indiscreto e coinvolge il lettore nella vita dello scrittore riflettendo , insieme a lui, su importanti problemi esistenziali e non.
Vincenzo è uno scrittore cattolico, illuminato da una profonda fede in Dio, fiero di esserlo.
Questo, al giorno d’oggi, di confusione, di distinguo e di politicamente corretto, è una coraggiosa testimonianza degna di applausi.
Il libro è un convinto invito a reagire al “buio” per ricercare la “luce” con tanto amore verso il prossimo.
È l’applicazione pratica delle tre virtù teologali: Fede, Speranza, Carità.
Un messaggio di entusiasmo e di positività da non lasciare cadere.
Un libro positivo, da consigliare.
Bravo Vincenzo!
Linda Marabelli –
“Mai come in questo momento abbiamo tutti maledettamente bisogno di abbracci” con queste parole termina il terzo capitolo dello splendido libro Sulle ali dell’arte, ed è proprio la sensazione di un abbraccio che io ho sentito leggendolo, quel magico abbraccio fatto di arte, di poesia, di teatro.
Ogni capitolo è un viaggio all’interno dell’anima di Vincenzo, con tutte le fragilità e le paure vissute nel periodo della quarantena, ma anche con tanta
tanta voglia di combattere con le potenti armi della poesia, del teatro e dell’arte.
E con queste armi lui ha salvato se stesso ed anche noi, da quando quel 10 Marzo, con grande amore ed entusiasmo, ha dato vita al Bocciarelli Home Theatre.
Più seguivo questi appuntamenti più capivo che il terrore che annebbiava la mia mente stava lasciando il posto allo stupore, alla meraviglia, a tante
bellissime emozioni.
Quello che Vincenzo ci ha donato con grande umanità e dedizione in quelle puntate si può ritrovare tra queste pagine, così sì piene di verità, di limpidezza e di amore.
È commovente il modo in cui lui ci ha aperto il suo cuore, facendoci capire quanto si possa essere forti nonostante tutto, perchè il potere di trasformare
il buio in luce e l’inferno in paradiso, è dentro di noi, e niente può impedire a quella luce di espandersi.
Questo libro è un grande simbolo di rinascita, da rileggere ogni volta che ci si sentirà smarriti, lì in quel rifugio di carta si ritroverà sempre la chiave
per uscire dalle nostre paure.
è doveroso ringraziare inoltre l’autore per aver permesso anche ai suoi fan di far parte di questo meraviglioso progetto, inserendo nel libro alcuni dei loro scritti mandati per mail e letti durante le sue dirette su Facebook, e questa è un’altra dimostrazione di quanto sia speciale Vincenzo Bocciarelli.
Teresa Fabiola Calabria –
Ho letteralmente divorato “Sulle ali dell’arte” dalla prima all’ultima pagina.
Lo stile narrativo, che alterna periodi semplici ad altri solo in apparenza più complessi ma che non ostacolano affatto la lettura, svela una profonda verità: nessuno si salva da solo, specialmente in un periodo come questo nel quale ogni forma di contatto fisico, contrariamente alla cosiddetta normalità, viene vietato perché possibile veicolo di contagio.
Un dramma, per chi vive lontano dai propri cari e desidera ardentemente una carezza e deve invece, per lunghi ed estenuanti mesi, accontentarsi dello schermo del pc e della fredda interfaccia dello smartphone per comunicare con i propri cari.
E’ chiaro come il sole invece, ora più che mai, che l’affetto sincero non si manifesta tramite impersonali emoticon ma con l’ascolto dell’altro, con una parola gentile e soprattutto, sincera. Con una preghiera detta col cuore, come a dire: “Visto che io non posso proteggerti, ti mando qualcuno che lo faccia al posto mio”. Gli angeli ad esempio, figure molto presenti all’interno di questo bellissimo libro e che, durante la lettura, sembrano quasi tenerci per mano.
Bellissimo e verace il suo forte legame con i fans, i “bocciarelliani”, che hanno contribuito con i loro scritti ad abbellire ulteriormente questo libro. Indubitabile la delicatezza d’animo, la modestia, la forza interiore dell’autore, che ha saputo malgrado tutto andare avanti, aiutando chi sembrava vacillare a sua volta, abbattuto dalla tetra atmosfera da pandemia che sembrava dovesse sommergerci tutti da un momento all’altro.
Lettura consigliatissima a chi voglia serbare vivo il ricordo di questi mesi di quarantena forzata, pur senza lasciarsi sopraffare dallo sconforto e serbando una consapevolezza in fondo all’anima: la bellezza di un quadro, la potenza di un buon libro, hanno un innegabile potere salvifico.
Simona Riccardi –
“Sulle Ali dell’arte” dove la fragilità si fa forza
Quando si pensa a un attore o a un personaggio famoso, spesso ci capita di collocarlo in un luogo al riparo dalle intemperie della vita. I riflettori ne illuminano il bel viso, i microfoni ci restituiscono la sua voce suadente e la carta patinata evidenzia lo stile perfetto nel vestire.
Ci piace pensare, con una certa invidia, che le debolezze umane non lo sfiorino neppure.
In un mondo in cui la forza sembra essere un valore assoluto tuttavia la fragilità non risparmia nessuno.
È là, nascosta dietro l’angolo.
Ma è soprattutto nei momenti critici, come quello che stiamo vivendo, che si affaccia per ricordarci i nostri limiti.
Conosciuta per lo più come sinonimo di debolezza, temuta come un pericolo da cui rifuggire, considerata come il fianco da non mostrare mai al “nemico”, la fragilità si trasforma invero in una risorsa che ci rende speciali, che ci conduce a scoprire le virtù dell’autenticità, della compassione e della fede.
Tra le pagine del libro di Vincenzo Bocciarelli ho incontrato non tanto l’attore quanto l’uomo, che dialoga con la propria vulnerabilità, che si confronta con un sentimento che tutti abbiamo provato e contro il quale ciascuno di noi, a suo modo, ha lottato.
Imparare dalle avversità e dagli ostacoli che la vita ci mette davanti è un modo per crescere.
Ed ecco che la fragilità improvvisamente si trasforma in forza, proprio quando si ha il coraggio di cercare la risposta in un orizzonte invisibile, posto al di là del cielo. Dai frammenti del nostro essere creature di vetro, frangibili e delicate, finalmente il vaso risorge e riprende una nuova forma, più bella e più elegante di prima.
In questo orizzonte di fede mi pare che Vincenzo abbia spiccato il volo scegliendo la via dell’arte, una delle più elevate forme di espressione dello Spirito. Per il tramite della poesia, del teatro e della pittura ha costruito le sue ali.
Nel diario si alternano stati d’animo del momento, ricordi legati principalmente alla sua formazione di artista e riflessioni sul senso profondo dell’esistenza.
In mezzo al buio l’autore è andato alla ricerca della luce e della bellezza che nonostante tutto continua ad esserci. Con grande senso di responsabilità e di altruismo ha voluto condividere il suo percorso con altri compagni di viaggio, legati da un sentire che tutti ci accomuna.
È nata così la bellissima esperienza del “Bocciarelli Home Theatre” (di cui il libro restituisce una vivida immagine) che ha portato l’arte, il teatro e la poesia nelle nostre case durante il lungo periodo di “reclusione” che tanto ci ha segnato, regalando il sorriso e risvegliando l’amore per il bello quando tutto sembrava tremendamente grigio e spento.
Ha preso i pennelli per offrire un po’ di colore, ha interpretato una poesia o un racconto per far vibrare l’anima, ha dato voce ai sentimenti di ciascuno come rimedio contro la solitudine e lo smarrimento.
Attraverso le parole del suo libro ho rivissuto, in una sorta di catarsi dalle ansie e dalle inquietudini, quel periodo che pensavo di aver riposto nel dimenticatoio.
E quando ho finito di leggerlo avrei abbracciato l’autore insieme a tutte le sue debolezze, alla possibilità di frantumarsi e al coraggio di ricostruirsi, all’umiltà e al rispetto per gli altri che sono la grande forza di un uomo.
La forza di un uomo che crede.
Meri Lolini –
Sulle ali dell’arte, è questo il titolo di questo testo scritto da Vincenzo Bocciarelli edito da Accademia Edizioni ed Eventi di Roma.
È una raccolta puntuale di quello che è accaduto in quei mesi di isolamento dovuti alla pandemia che ha reso ogni parte del pianeta uguale ed anche ogni cittadino del mondo si è dovuto confrontare con la paura del contagio e quella solitudine atroce che ha creato tanta sofferenza in modi diversi e tutti causa di indebolimento sia per il nostro corpo che per le nostre emozioni ed i nostri sentimenti.
’autore racconta il suo isolamento nella sua casa romana e grazie alla sua arte ha avuto l’intuizione di creare un contatto artistico attraverso la rete.
Tanti di noi come tanti pesciolini sono stati catturati dalla sua rete ed insieme l’arte si è così espressa nelle sue molteplici e varie manifestazioni.
Eravamo tutti lì ogni giorno insieme ad ascoltare ed ammirare le sue interpretazioni sia di testi teatrali che di poesia dei massimi autori della letteratura che creavano momenti emozionanti di confronto.
Sono stati accolti molti scritti dei vari spettatori e recitati sapientemente, facendo di questa rete un incontro di emozioni condivise, che ci tenevano compagnia.
L’arte si è manifestata sia nei racconti che nella poesia ed anche nella pittura e sono stati momenti ricchi di emozioni e di grande creatività.
È attraverso questa esperienza di tenerci compagnia a distanza che si articolano i vari capitoli del libro.
Emerge una grande paura di non potersi più connettere alla rete e poter scambiare qualche parola a causa del guasto del “sistema “telefono. Questo era il mezzo che permetteva tutto questo incontro conviviale quotidiano a distanza in rete…ed i pesciolini avrebbero perso la rete.
Vincenzo racconta dei suoi pensieri per allestire ogni giorno un incontro interessante con tutti e si mette a dipingere in diretta quadri che saranno venduti per beneficenza.
Ci sarà la Pasqua in totale isolamento e sarà senza nessun abbraccio e sarà tristissima per i tanti decessi ed il tanto dolore.
È proprio in questi giorni che riceve la proposta di raccontare in un libro tutto quello che sta accadendo…nel “cantiere teatrale interattivo”.
È con il rientro nel “nido” della sua famiglia che si conclude il racconto dell’isolamento e da qui si possono leggere i vari brani e poesie dei tanti amici incontrati nella rete.
È un testo da leggere per non dimenticare cosa abbiamo vissuto in quei mesi.
ScrepMagazine Redazione –
Riceviamo e volentieri pubblichiamo la recensione del Professor Eugenio Buonaccorsi, docente di Storia del Teatro e dello Spettacolo e di Istituzioni di Regia presso l’Università di Genova e il DAMS di Imperia.
“Ho letto con interesse il testo e ho apprezzato l’entusiasmo e la spontaneità che sottendono la scrittura molto scorrevole e personale, cosa che accade raramente tra i professionisti che molto spesso diventano dei mestieranti come ho avuto occasione di notare. Ma questo non è il caso di Vincenzo Bocciarelli, attore dal curriculum di tutto rispetto che ha conservato la grinta e l’entusiasmo degli esordi, dando freschezza e un’impronta a personale a tutto ciò che fa”.
Professor Eugenio Buonaccorsi
Isabella Fiorucci –
Tutti noi abbiamo visto le dirette Facebook dell’attore Vincenzo Bocciarelli, abbiamo gioito insieme, ci siamo arricchiti con il suo “teatro casalingo”.
L’arte, la pittura, la letteratura sono le basi per costruire solide fondamenta che uniscono gli uni a gli altri.
Leggendo il suo libro si entra in una dimensione dove certi ricordi riaffiorano nella mente.
Il messaggio che invia ai lettori è pensare positivo, l’amore è lo strumento per stare uniti, lottare per essere liberi.
Sentitamente lo ringrazio e gli auguro successo infinito.
Isabella Fiorucci
Stefania Binetti –
Questo libro costituisce la testimonianza di come un artista con le sue qualità ha saputo esserci particolarmente vicino durante il triste periodo in cui per necessità siamo stati costretti a isolarci da tutto.
L’autore ha fatto rivivere, con uno stile espressivo caratterizzato da notevole spontaneità, i quotidiani appuntamenti con il suo pubblico “virtuale”, durante i quali ha rivelato qualità fino a quel momento forse non conosciute dal grande pubblico.
Bocciarelli, infatti, oltre a essere quel bravissimo e familiare attore che tutti conosciamo è anche un eccellente pittore e nel tenerci compagnia in quel brutto periodo ha dimostrato le sue qualità di artista a 360 gradi.
La sua indubbia bravura e la sua notevole generosità hanno fatto sì che, pur nel chiuso delle nostre case e lontani da tutto, la poesia, il teatro, la pittura, in una parola la bellezza dell’arte, ci sono state ugualmente vicine per sostenerci.
Nel libro inoltre ha rivelato una particolare capacità narrativa che fa arrivare dritto al cuore del lettore i sentimenti dell’autore.
Stefania Binetti