La tovaglia della nonna nel comò

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La tovaglia della nonna era un pezzo prezioso, custodito gelosamente nel vecchio comò di famiglia. Era fatta di lino bianco, finemente ricamata con eleganti disegni floreali e bordi delicati.

Ogni volta che la nonna la tirava fuori per apparecchiare la tavola, era come se portasse con sé un pezzo di storia e tradizione.
La tovaglia raccontava di pranzi domenicali festosi, di colazioni in famiglia.

Era stata testimone di tante occasioni speciali e di momenti di condivisione e felicità. Ogni macchia, ogni strappo, ogni cucitura raccontava una storia diversa, un ricordo prezioso che si perdeva nei meandri del tempo.

La tovaglia aveva fatto parte di tante cene romantiche, di pranzi con tutta la famiglia e di feste di compleanno, e ogni volta era stata testimone di momenti di allegria e di convivialità.

Anche se ormai non era più così immacolata come una volta, continuava ad essere il perfetto complemento per le cene in famiglia.

Un giorno, però, la tovaglia iniziò a sentirsi un po’ fuori luogo. Vedeva le altre tovaglie da tavola che arrivavano in casa in buste colorate e che provenivano dalle vetrine dei negozi. Tovaglie tutte colorate e decorate con disegni moderni e alla moda, e lei si sentiva un po’ inadeguata in confronto a loro.

Pensava che forse era giunto il momento per lei di essere sostituita da una tovaglia più giovane e alla moda.
Ma un giorno, durante una cena speciale, la tovaglia da tavola ricevette un inaspettato complimento da parte di un ospite.

L’uomo notò le macchie e i segni del tempo sulla tovaglia, ma disse che proprio quel suo aspetto “vissuto” la rendeva ancora più bella e unica, e che non avrebbe mai potuto sostituirla con una tovaglia nuova.

Da quel momento la tovaglia si sentì di nuovo amata e apprezzata, e capì che non era importante essere alla moda o perfetta, ma avere una storia da raccontare e tanti bei ricordi da conservare.

E lei, la tovaglia da tavola continuò a svolgere il suo compito con orgoglio, portando un tocco di calore e di familiarità a ogni pasto che veniva consumato sopra di lei.

Ma nel vecchio comò, insieme alla tovaglia della nonna, c’erano anche altri tesori: vecchie fotografie ingiallite, cimeli di famiglia, lettere d’amore sbiadite.

Tutti questi oggetti custoditi gelosamente come se fossero pezzi di un puzzle che raccontava la storia della nostra famiglia.
Quando la nonna apriva un cassetto e tirava fuori qualcosa, i suoi occhi brillavano di emozione e nostalgia.

Era come se quei ricordi sbiaditi prendessero vita di nuovo, riportandola indietro nel tempo, in quei momenti felici che non avrebbe mai dimenticato.

Mia nonna custodiva nel comò un corredo incredibile, pieno di pezzi antichi e ricamati a mano con cura e dedizione. Ogni pezzo era custodito con amore e passione, testimone di una vita vissuta con semplicità e sacrifici.

Le sue lenzuola erano morbide e profumate, decorate con eleganti ricami che le donavano un tocco di classe e raffinatezza.

Le federe dei cuscini erano anch’esse abbellite da ricami intricati e colorati, che facevano sembrare la sua camera da letto un vero e proprio gioiello.
I suoi asciugamani erano soffici e assorbenti, ricamati con motivi tradizionali che riflettevano la sua abilità nel lavorare all’uncinetto.

Tra lenzuola di lino e coperte di lana, spiccava un meraviglioso corredo da sposa, composto da lenzuolo e copriletto ricamati con fili d’oro e di seta.
Ogni pezzo del corredo della nonna raccontava una storia, un ricordo, un’emozione. Oggetti preziosi che rappresentavano la sua vita e il suo amore per la bellezza e la tradizione.

E anche se quei pezzi venivano usati con parsimonia e rispetto, erano sempre pronti ad accogliere nuovi ricordi e a trasmettere il calore e la dolcezza della sua presenza a chiunque li sfiorasse.

Angela Amendola

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