La tazzina da caffè

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C’era una volta una piccola tazzina di caffè di porcellana, liscia e lucente, esposta dietro la vetrina di una vecchia caffetteria nel cuore della città. Era una tazzina bianca e blu, con decorazioni floreali delicate e uno smalto lucente.

Ma nonostante la sua bellezza, la tazzina era molto triste.
Guardava fuori dalla vetrina e vedeva le persone felici che passavano, ridendo e chiacchierando.

Ogni volta che qualcuno si fermava davanti alla vetrina, sperava che venisse scelta, che finalmente sarebbe stata portata fuori da qualcuno che l’avrebbe riempita di caldo caffè o tè profumato.

Ma il tempo passava e nessuno sembrava notare la tazzina triste. Era stata lì per anni, sempre sola nella sua disperazione. Guardava le altre tazzine intorno a lei, allegre e colorate, e si sentiva ancora più sola, mentre vedeva i tavolini dei clienti affollati.

Un giorno, però, una ragazza entrò nella pasticceria e si fermò davanti alla vetrina.

I suoi occhi si posarono subito sulla tazzina triste e un sorriso si affacciò sul suo viso. “Questa è perfetta per me,” disse, e chiese alla barista di usare la tazzina bianca e blu per poter gustare un dolce caffè espresso.

La tazzina non poteva credere alla sua fortuna. Finalmente era stata notata, finalmente avrebbe avuto un nuovo scopo.

La barista, con gentilezza, prese la tazzina di porcellana e la riempì con il caffè fumante. La giovane donna prese delicatamente la tazzina tra le mani e ne respirò il profumo intenso prima di sorseggiare il caffè.

Era delizioso, intenso e avvolgente, perfetto per quella fresca mattina d’autunno.
La tazzina si sentì finalmente apprezzata e realizzata nel suo scopo.

Essere scelta da quella giovane donna per contenere il suo caffè rappresentava uno dei momenti più importanti della sua vita. Dopo che la donna ebbe finito il suo caffè, lasciò una piccola mancia sul tavolo e si alzò per uscire.

La tazzina rimase nella vetrina, ma adesso era diversa. Aveva il ricordo indelebile del calore del caffè e del sorriso della giovane donna.

Da quel momento in poi, la tazzina non avrebbe più desiderato altro se non che altri ospiti delicati e unici come lei potessero gustare la loro bevanda preferita al suo interno .

E così, anche se rimaneva immobile dietro la vetrina, la tazzina di caffè sapeva di avere un posto speciale nel cuore di coloro che la sceglievano, portando un sorriso e un po’ di calore nelle loro giornate.

Angela Amendola 

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