Io sto con Chiara Ferragni

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#iostoconlaferragni


Non bisogna mai scartare, per i pregiudizi, idee promozionali positive.

Non condivido assolutamente chi ha attaccato la Ferragni sol perchè nella sua visita agli Uffizi si è fotografata davanti il capolavoro di Botticelli.

Sono iniziate da subito sui social una serie di polemiche in cui quasi si gridava allo scandalo.

E tutto solo perchè è una donna, giovane ed è regina dei social. Accuse più che sessiste.

Tanto che anche il direttore degli Uffizi, che aveva invitato la Ferragni a visitare la Galleria, vede nelle polemiche molto maschilismo e critiche feroci all’ influencer.

Purtroppo sì, e onestamente non me lo aspettavo. Non dico che tutte le critiche siano state sessiste: ce ne sono state anche di assolutamente costruttive, e su queste ultime sarebbe interessante costruire un dibattito. Ma c’è stata anche tanta superficialità e, cosa che ritengo più grave, una valanga di commenti sessisti contro una donna che si è fatta da sola. Commenti in cui ho letto tanta invidia sociale antipatica e preoccupante soprattutto, devo dirlo, da parte degli italiani”.

Ma mi chiedo di cosa si sono scandalizzati?

Che Chiara Ferragni sia una donna?

Che sia giovane? Bionda? Ricca?

È un’imprenditrice così influente che insieme a suo marito Fedez sono stati in grado di far partire una raccolta fondi per un ospedale in piena emergenza Covid, tra l’altro mettendo loro i primi 100.000 euro e superando poi il milione di euro.

Ma davvero si deve criticare Chiara Ferragni se visita un museo e posta una foto?

Che se oggi Sandro Botticelli fosse vivo prenderebbe lei a modello invece di Simonetta Vespucci. La Simonetta Vespucci tanta amata da Giuliano de’ Medici.

Di fatto è che dopo la visita di Chiara Ferragni agli Uffizi, c’è stato boom delle presenze.

Un fatto positivo ma invece ecco che scoppia la solita polemica quando si tratta della Ferragni.

A me invece, sembra un’ottima idea per stimolare l’interesse, soprattutto tra i giovani per l’arte e la cultura.

Il problema non è semplicemente che la Ferragni pubblicizzi gli Uffizi.

Le critiche dovrebbero basarsi sulla constatazione drammatica che gli Uffizi, il più importante museo italiano, abbia bisogno di pubblicità.

E che ci sia bisogno di farla fare alla Ferragni nota perché è seguita da milioni di persone nel mondo virtuale.

Anche la semplice pubblicità negli anni è stata veicolo di diffusione di cultura.

L’utilizzo di musiche o di opere d’arti, ha permesso a tantissime persone di interessarsi ad autori e artisti a loro sconosciuti.

Ad esempio negli anni ’70, veniva utilizzata la musica di Mozart per pubblicizzare un famoso brandy, Vecchia Romagna, e parecchi a quell’epoca sono andati a far ricerca per conoscere e ascoltare la melodia.

La stessa cosa è avvenuta per la pubblicità di un famoso prodotto di bellezza, chi non ricorda:Venus?

Il brano eseguito con un flauto diritto, era una corale di Bach, e il brano era

Jesu, Joy of Man’s Desiring…

E chi non ricorda Liszt e il suo “Sogno d’amore” come colonna sonora della pellicce Annabella, dove il protagonista dello spot era un meraviglioso Alain Delon.

E poi la melodia di “Gabriel’s oboe” del compianto Ennio Morricone, usata per la pubblicità dell’ Otto per mille alla Chiesa Cattolica.

A volte la pubblicità rende un servizio all’arte e i video clip che fanno pur sempre parte delle arti grafiche, ritengo che in alcuni casi possono essere considerati anch’essi delle perle artistiche.

Benché si tratti di un discorso commerciale, veicola sempre la conoscenza unendo finalità economiche a conoscenze artistiche.

Ma anche il cinema ha contribuito a far conoscere Paesi e opere d’arte .

Ci sono stati dei film che hanno spinto migliaia di giovani a visitare ad esempio le zone in cui è stato girato Twilight.

Ma non solo, chi non si è recato nei luoghi descritti dal film il Codice da Vinci?

O in Toscana nelle zone regno dei girasoli scenario di alcuni film importanti e premiati!

Sono tanti gli esempi che potrei fare, quello che intendo è che ben venga tutto ciò che fa conoscere e avvicinare all’arte, in questo caso la foto di un’influencer come Chiara Ferragni davanti il capolavoro la Venere di Botticelli .

Angela Amendola

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