Siamo girandole che assaporano le carezze del vento.
Da esso ci lasciamo inondare e sconvolgere,
mai ci infastidisce
perché senza di lui noi saremmo mortali,
statici e senza audacia.
Venduti dai mercenari restiamo fedelmente attratti soltanto dal respiro del cielo
che non ci lascia mai soli.
Siamo figli dell’universo,
perduti a volte nelle nostre sembianze terrene.
Ci disperdiamo come biglie rotolando qua e là,
troppe volte dimenticando che:
“noi siamo Angeli Caduti senza alcuna memoria,
siamo antichi e nuovi peccatori, siamo fatti della fragilità della materia, e siamo uomini…
figli del cielo che ci protegge come un padre”…