Aurora da alcuni giorni sentiva stanca, non riusciva più a condurre una vita normale, era diventato difficile anche alzarsi la mattina per recarsi nel suo studio. Aveva rimandato gli appuntamenti della settimana appena trascorsa e tutto questo, non era da lei.
Quella mattina facendo quasi violenza a se stessa, si alzò presto e dopo aver fatto la solita toelette mattutina, impiegò un pò di tempo a scegliere le scarpe e, alla fine optò per un paio che aveva comprato l’estate precedente ad Amalfi in una boutique.
Calzò le scarpe e scese di corsa le scale.
“Fai piano o rischi di cadere con quei tacchi“.
“Non ti preoccupare, dammi un bacio che è tardi“.
Dopo aver salutato la sua vecchia tata, si avviò verso l’auto…non sapeva ancora che quella mattina la sua vita sarebbe cambiata per ciò che il destino aveva in serbo per lei.
Ci sono appuntamenti a cui non ci si può sottrarre, uno è proprio quello col proprio destino. Era come se, una forza soprannaturale la stesse spingendo verso qualcosa, verso un accadimento importante che avrebbe rivoluzionato la sua vita.
Uscendo di casa, guardandosi intorno, si rese conto del passare del tempo, dell’alternarsi delle stagioni.
Era quasi primavera, nel parco della sua villa gli alberi erano in piena fioritura, non era fiorito solo l’albero di mimosa ma anche i mandorli, i peschi. Le fresie erano già fiorite, e nel roseto stavano per sbocciare le roselline, quelle gialle che a lei piacevano tanto.
La natura sembrava stesse facendo festa per lei, con un tripudio di colori e di profumi. Entrò in macchina e partì verso la città.
Quel giorno Aurora guardava il mondo con occhi diversi, era più serena delle settimane precedenti e tutto per lei, era come nuovo.
La radio mandava una canzone che amava tanto e si mise a cantare, alzando il volume dello stereo.
Non impiegava molto tempo per arrivare al suo studio… l’unica nota stonata di quella mattina era il traffico, troppi mezzi pesanti per strada, che andavano veloci incuranti di quello che poteva succedere.
Era un pò in ritardo e pigiò il piede sull’acceleratore, anche lei incurante del pericolo.
Fu questione di un secondo o forse meno, dopo aver superato una curva si ritrovò sulla corsia opposta e non fece in tempo a frenare nel momento in cui si trovò davanti l’auto che arrivava velocemente…(continua)…
Angela Amendola
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