Tra le varie tecniche di meditazione, quella che ho provato e che mi da più sollievo è la meditazione trascendentale.
Essa si basa principalmente sulla recitazione di un mantra, una parola sanscrita composta dai due termini man e tra, tradotti in modo semplice come “strumento che modifica il pensiero”.
Nella meditazione trascendentale il mantra ha un ruolo fondamentale, primario. Il suono è vibrazione e questo aiuta la mente umana a rilassarsi favorendo la meditazione. Aiuta anche a cambiare il proprio umore grazie all’azione che il suono crea sulla mente e sul corpo.
Altro elemento importante è la parola che usiamo. Il nostro subconscio assorbe il significato di quella parola che ripetiamo continuamente e fa si che arrivi nel lungo termine e ne modifica gli schemi di pensiero, soprattutto quelli nati nella nostra infanzia.
La cosa fondamentale è utilizzare il mantra con una parola o frase di positività, affinché un pensiero che è radicato nella nostra mente negativamente si trasformi in qualcosa di leggero e dolce.
Quali sono i benefici della recitazione di un mantra?
- Aumento degli ormoni della felicità
- Forte consapevolezza di sé
- Profondo stato di riposo
Durante la meditazione trascendentale ciò che è importante è ripetere il mantra più e più volte, ad alta voce o nella mente, o cantandolo, ecc, affinché ci si possa concentrare e sia efficace, facendo attenzione a non alterare la respirazione.
Inizialmente il mantra veniva recitato cantato in coro dai monaci.
Quali sono i mantra più efficaci?
- Om: è un mantra nato in Occidente. È una sillaba non traducibile e la sua forza sta tutta nel suono e nella vibrazione emessa. Può essere detto senza usare la lingua, muovendo solo la bocca.
- Il Rosario: ripetizione ciclica di due preghiere nella religione cristiana (Ave Maria e Padre Nostro) con l’utilizzo di una collana con delle perline e ciascuna di esse rappresenta una ripetizione.
- Mantra del Pellegrino Russo: il suo fine è quello di ricordarci la nostra condizione umile di fronte ad un bene supremo e ci insegna che invocare pietà non è un motivo per provare senso di vergogna.
- Pace e Amore: sarebbe bene collegare le due parole alla respirazione, inspirando pronunciandone una ed inspirando pronunciandone un’altra.
- Io sono Buddha e Io sono uno: Buddha in questo caso è la parte più elevata di noi stessi, mentre Io sono uno ci permette di connetterci con noi stessi in senso profondo.
I mantra si usa contarli cento e otto volte. È un numero sacro utilizzato nell’induismo e nel buddhismo e per tenerne conto si usa un rosario chiamato Mala.
In poche parole, il mantra ci aiuta a calmare le nostre emozioni più turbolente , le menti più agitate, aumenta la capacità di concentrazione e ci permette quindi di acquisire consapevolezza di noi stessi.
Conoscete altri mantra?
Giulia Trio
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