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Orizzonti sociali: corpi intermedi…

Assistiamo, da un paio di decenni a questa parte ad una grave crisi dei corpi intermedi nell’ambito della società e conseguentemente al venir meno del principio di sussidiarietà.

La società della tecnologia, pur mostrando i suoi segni positivi specialmente per quanto concerne la velocizzazione dei rapporti di lavoro, in realtà ha pressoché disintegrato la parte “umanistica” dei rapporti umani, ha distanziato gli attori economici e tutto questo ha avuto una ricaduta negativa soprattutto sui corpi intermedi, svuotando di fatto la loro funzione e creando un vuoto che si è pericolosamente riempito di individualismo, di soddisfacimento di bisogni prettamente egoistici e poco aperti ad una visione di costruttivo futuro, aprendo la strada, per dirla con Arrow, a scenari politici molto prossimi alla dittatura.

Infatti, la crisi dei corpi intermedi non può non avere conseguenze anche nella tenuta democratica della società, in quanto l’individualismo demanda i propri bisogni ad un Stato sempre più centralista e accentratore, finendo per non dare più nessun valore alla dialettica pluralista che invece può derivare da enti, associazioni e similari in posizione intermedia e inevitabilmente propositiva.

L’Italia, ancor prima di essere nazione, ha una forte tradizione di corpi intermedi, fin dal medioevo e bisogna ammettere che dopo l’unità nazionale e negli anni a venire i rapporti tra stato e organi intermedi sono stati alquanto problematici perché questi ultimi erano visti come intralcio dallo Stato stesso, ma nonostante questo, fino agli anni settanta, il lavoro degli intermedi può considerarsi proficuo anche grazie all’apporto della Chiesa con le encicliche di Leone Xlll e di Pio Xl, le quali si basano su una “libertà per” quindi costruttiva e democratica nelle sue basi.

I corpi intermedi, nel corso della Storia, sono stati principio di vitalità, di creazione di idee, di arricchimento del pensiero, di discussione pro società, fondante il tutto su un principio forte, cioè la società è formata da persone e le persone formano la società, da qui e solo da qui si può recuperare il dinamismo, imprescindibile alla crescita armonica di un consorzio umano, che guarda ad un futuro ove lo sviluppo tecnologico ne rappresenti una parte importante ma non tale da escludere la sostanza, vale a dire la valenza umana degli esseri viventi portati naturalmente al confronto, ritornando ad un ormai dimenticato principio di sussidiarietà. In questo modo, attraverso i corpi intermedi, si potrà superare l’attuale scenario freddo e fosco del presente intorno a noi.

È necessario ristabilire rapporti umani fatti di calorosa fisicità (specialmente nel post pandemia), è necessario, principalmente, riaccendere negli esseri umani il desiderio di senso, il solo capace di stimolare la curiosità e lo stupore verso un mondo che non dovrebbe smettere mai di suscitare emozioni.

Su tutto questo, i corpi intermedi potrebbero esserne fondamentali protagonisti.

Tommaso Cozzitorto

Un cuore di luce

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