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Foglie di autunno di John Everett Millais

Si tratta di un dipinto, olio su tela, che a mio parere, rappresenta in modo pieno lo spirito dell’autunno.

I classici colori autunnali rendono una situazione di pienezza e solidità, il concetto di stagione risulta come storicizzato, naturalmente inglobato nella vita degli esseri umani e animali e con il mondo vegetale.

La parte centrale del dipinto vede due fanciulle che mettono in rilievo la potenza naturale delle foglie d’autunno, icona nell’economia del discorso pittorico.

La costruzione è geometrica e rompe felicemente l’impostazione, grazie ad altre due fanciulle poste nella parte laterale destra del dipinto.

L’orizzonte sullo sfondo è quanto di più emozionante sia mai stato prodotto sul tema in oggetto.

Al di là di alcuni arbusti, un paesaggio romantico/europeo, termina nei toni gialli, simbolo di una speranza che va oltre il terreno.

Al centro del quadro, una festa autunnale di foglie, che sembra fuoriuscita dalla gioventù delle fanciulle, in contrasto con i loro vestiti scuri, forse porteranno in se stesse un dolore, mentre le figure a lato del quadro si presentano alla stagione pre-invernale con i colori pastello, forse per sottolineare che le stagioni rappresentano sempre un passaggio, come nella vita di ogni essere umano.

D’altronde, l’attesa della primavera è una costante insita nell’anima di quasi tutti gli abitanti di questa nostra terra, da qui una diffusa malinconica tensione.

Le foglie d’autunno, icona di esistenzialismo, di quello che ha attraversato i secoli e ancora altri tanti secoli ne attraverserà. Condition humaine.

Tommaso Cozzitorto

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