L’Epifania è una ricorrenza particolare, “originale”.
Esiste al mondo “una sola comunità di credenti”, quella che si ispira, seppure con sfumature varie, a Cristo, a poter celebrare una festa di questo tipo.
Epifania, infatti, è la festa di Dio che diventa uomo, unico evento mai accaduto nella storia religiosa dell’intera Umanità.
E non a caso ho parlato di evento accaduto e di storia perché sono molteplici i “cronisti” dell’epoca che lo hanno narrato e da quel momento in poi, che hanno narrato la storia di quel “Dio bambino”.
Giove, Minerva, Apollo, oppure Zeus, Osiride, Anubi, Iris, Horus, Ra, Amimitl, Atl, Atlaua, Centeotl, Ikitan Maishi,… sempre ed ovunque gli esseri umani hanno dato forma divina a sentimenti umani come la violenza e ad elementi e fenomeni terresti come l’acqua, il fuoco, i fulmini.
Ciò tranne che in oriente dove il concetto di divinità ha sempre rivestito le forme della spiritualità e della interiorità cosmica come per gli “shén” cinesi, non dèi ma spiriti, principi che “generano e formano“, con l’Umanità in origine guidata dai tre “Augusti”, intermediari fra l’Umanità e “l’Oltre” col compito di insegnare come pescare, coltivare, fare figli.
Molte poi le somiglianze fra miti.
Ad esempio la somiglianza di Yi l’arciere e dell’eroe greco Eracle è stata osservata da molto tempo. Sono entrambi eroi solitari e cacciatori di mostri.
Come Eracle, Yi ha affrontato un certo numero di «fatiche».
Come Yi, Eracle era un arciere.
Non volendo scendere sotto terra dopo la sua morte, Yi si recò presso la Regina-Madre d’Occidente e ottenne da lei delle pillole d’immortalità, ma la sua sposa Chang’e gliele rubò.
Similmente, Eracle arrivò a rubare le mele dell’immortalità, che erano proprietà della dea Era, ma le restituì per ordine di Atena.
Questi due eroi, che avrebbero potuto evitare la morte, ebbero una fine tragica.
Secondo alcuni testi cinesi, Yi fu assassinato dalla sua sposa Fufei e da Han Zhuo, l’amante di lei.
Allo stesso modo, Eracle fu ucciso dalla sua sposa Deianira e dal Centauro Nesso, che aveva cercato di violentarla.
Ciò a dimostrazione del fatto che “la fantasia umana” seppure in tempi e a latitudini differenti, alla fine genera miti se non simili almeno paragonabili.
Quindi, con grande rispetto per la vecchietta brutta che viaggia una sola notte “a bordo di una scopa”, versione “femminile” di Babbo Natale, Epifania è un termine davvero importante che vuol dire manifestazione, termine in origine usato in senso religioso dai Greci per indicare l’azione di una divinità che palesa la sua presenza attraverso un segno (visione, sogno, presenza, apparizione, miracolo).
I cristiani sono pertanto gli unici che possono davvero festeggiare la manifestazione tangibile del loro Dio senza aver “inventato nulla” su di esso.
Per carità sempre con grande rispetto per chi professa altri credi oppure è ateo, questa è semplicemente storia anche se nella storia passata molti hanno persino negato l’esistenza di un paesino chiamato Nazareth, evento poi clamorosamente smentito da scavi archeologici, la prima concreta prova che ha dimostrato l’effettiva esistenza di una cittadina chiamata appunto Nazareth e che, a giudicare dalle tazze in calcare reperite sul luogo, era abitata da Ebrei osservanti proprio ai tempi della nascita di Gesù.
La scoperta alla entrata del Centro Internazionale Maria di Nazareth, proprio nel centro del paesino.
Si tratta di un semplice ed angusto passaggio situato nella stretta Via Casa Nova, a poche centinaia di metri dalla Basilica dell’Annunciazione.
Eppure all’interno di questo centro Cattolico di evangelizzazione, risiede quella scoperta incredibile che ha avuto un enorme impatto nel mondo dell’archeologia biblica: i resti di una casa in pietra del primo secolo, risalente con certezza agli inizi dell’epoca romana in Palestina, prima concreta prova archeologica, come già detto, della effettiva esistenza di una cittadina chiamata Nazareth.
E poi la scoperta della scatola funeraria (ossario) del sommo sacerdote Caifa, nel 2008 la scoperta di una tavoletta in pietra del primo secolo d.C., scritta in ebraico antico, che menziona l’Angelo Gabriele ed una figura messianica che avrebbe sofferto, sarebbe morto e risorto tre giorni dopo, fino ad alcuni testi mormoni i quali recitano addirittura che fu Gesù Cristo stesso, dopo la sua resurrezione, a predicare il Suo Vangelo apparendo anche alle civiltà precolombiane.
Questa “ipotesi” è venuta alla venuta alla luce dopo la scoperta del Libro di Mormon, una delle opere canoniche – insieme alla Bibbia – della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni.
Come insegna il Libro di Mormon, Gesù Cristo, dopo la Sua morte e risurrezione, apparve a questi popoli situati nelle antiche Americhe e dimorò con loro, proprio come fece con i discepoli in Terra Santa. I Suoi insegnamenti sono contenuti nel libro chiamato “3 Nefi”, equivalente ai 4 Vangeli cristiani.
E sempre con grande rispetto, esiste anche chi pensa a Gesù come ad un alieno, studiosi e scrittori con molte “documentate certezze” in tal senso.
Ad esempio c’è chi pensa che il Gabriele dell’Antico Testamento fosse un individuo maschio e non un Angelo senza sesso proprio perché definito in quei testi come un ish (appunto individuo maschio).
Ora, se prendiamo questo per vero e che la Bibbia sia una testo con valore storico, dobbiamo prendere atto che quando nei Vangeli c’è scritto che lo Spirito Santo “ha coperto” la Madonna, a “coprire la Madonna” sia stato in verità Gabriele, cioè un individuo maschio.
Ma chi è l’Angelo Gabriele, che vuol dire Arcangelo Gabriele”?
È un termine che in ebraico significa Geber-El (cioè potenza di un El, ovvero colui che esercita un potere per conto di un El).
E in effetti Gabriele era “uno” che portava gli ordini degli Elohim (plurale di El), tradotto nelle Bibbie cristiane con il termine “Dio” o “Altissimo”.
Si tratterebbe quindi di individui in carne e ossa, tecnologicamente molto avanzati e probabilmente provenienti da altri pianeti, che avrebbero “fabbricato l’homo Sapiens” seguendone poi via via la storia e l’evoluzione.
Allora se così è, dovremmo dire che Gesù è figlio di un geber-el (uno che esercita il potere per conto di un El) e quindi incrocio fra una donna umana ed un extraterrestre, cosa che giustificherebbe anche il lampo di luce al momento della risurrezione in verità dovuto alla partenza di una potente “astronave cosmica”.
Ora tutto può essere…più o meno…
Però che uno parta da chissà dove nell’Universo, venga sulla Terra per avere un rapporto sessuale con una poverina di uno sperduto e povero villaggio della Galileia e nemmeno gli dà una mano con “spaziali alabarde” quando pezzenti incitati dal potere locale lo mettono a morte, a me fa pensare che questi extraterrestri tanto intelligenti non siano!
E quindi, senza inventare altri nordici Thor, Odini, o slavi Veles, preferisco credere a un Dio bambino, alla sua Epifania e ad una vecchia brutta ma generosa che su una scopa se ne va in giro a premiare i buoni.
E peraltro non mi interessa nemmeno quello che diceva Napoleone, ovvero che “gli uomini possono vivere anche senza Dio ma non senza religione”, perché se un insegnamento in generale e soprattutto se religioso è improntato all’amore, alla pace, al rispetto della vita, alla gioia di vivere, al sorriso, al “non abbiate paura” beh, a me piace e basta davvero così…anzi… i potenti che scatenano guerre e massacrano bambini, i presunti leader in cravatta e preti tutti vestiti di nero con Rolex ai polso che fanno uccidere ragazze coi capelli al vento o mandano aerei contro grattacieli, … beh sono quelli i veri extraterrestri!
VERGOGNA!
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