Semplicemente Giulia (Parte 7a)

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Semplicemente Giulia (Parte 6a)

…Era davvero spaventata, ma ancora di più lo era la piccola Vittoria che, essendosi smarrita, aveva cominciato a piangere ed urlare. Non si era resa conto della strada che stava percorrendo, il suo intento era di andare incontro alla sorella che tardava ad arrivare. 

Intanto, una signora le si avvicinò per calmarla, le chiese dove abitasse, ma la piccolina era talmente terrorizzata che in quel momento non ricordava nulla. 

Ma ecco venire verso di loro un uomo di bell’aspetto, che poco prima si era trovato a passare dal luogo dove si trovava Sofia. Egli intuì subito la preoccupazione di costoro e si prestò ad accompagnarle. 

Menomale…Pericolo scampato! Sofia e la piccola Vittoria erano nuovamente insieme.

Sofia era molto preoccupata, temeva  che il padre l’avrebbe picchiata per la sua negligenza, allora chiese a Vittoria di giurare affinchè mantenesse il segreto.

Vittoria era una bambina abbastanza sveglia e, senza esitare, fece quel giuramento e mantenne quella promessa solenne.

Da quel giorno camminarono sempre l’una a fianco all’altra, senza mai separarsi. Il loro legame diventava sempre più forte e, andando avanti negli anni, si trovarono ad essere complici in molte cose.

Le sorelle Coppola, ormai adulte, erano diventate belle ragazze, la maggiore aveva preso il diploma alle magistrali, Giulia, dopo avere terminato le medie, aveva fatto un corso di stenodattilografia e si era impiegata presso uno studio legale. 

Sofia, invece, aveva realizzato il suo sogno di diventare parrucchiera, e cominciava a lavorare  in qualche salone di bellezza dove apprendeva l’arte. Il suo intento era di aprirsi una parruccheria tutta sua.

Vittoria aveva compiuto dodici  anni e frequentava la seconda media. Il piccolo Filippo ne aveva otto e continuava ad essere il preferito del padre che lo tempestava di bei regali, anche molto costosi.

Purtroppo per Vittoria non era mai stato così, pochissimi giocattoli. Nella sua infanzia non aveva mai ricevuto una bambola, solamente all’età di dodici anni, zia Matilde, nel giorno del suo compleanno, le regalò una bambola parlante per colmare quel suo grande vuoto.

Vittoria ha bei ricordi di zia Matilde e della cugina Rosa, figlia di Matilde, che è stata la sua compagna di giochi. Avendo convissuto nello stesso palazzo, trascorsero insieme bei momenti, dal periodo dell’adolescenza alla maturità, fino a quando sono diventate donne e si sono sposate.

Tornando indietro nel tempo, Gennaro si era abbastanza evoluto, il negozio andava a gonfie vele e grazie ai suoi guadagni, nel giro di pochi anni, era riuscito ad essere proprietario di una palazzina in società con il cognato.

Certo aveva azzardato, ma era sempre stato molto fiducioso. Egli continuava ad essere un grande pilastro per la sua famiglia, e nonostante qualche piccolo inconveniente, era amato da tutti. Il suo cuore era grande e tenero e si commuoveva con molta facilità…

C O N T I N U A…

Grazia Bologna

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Il destino siamo noi

  

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