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…Intanto le figlie crescevano…
Nel nuovo residence si erano ambientate molto bene; ormai riuscivano a gestirsi da sole, erano diventate molto indipendenti. Andavano a scuola e studiavano, e quando potevano si concedevano qualche svago con le amiche.
Per la loro mamma la vita diventava sempre più frenetica, prendersi cura della casa e della famiglia era molto impegnativo; lo stress la portava spesso ad avere sbalzi d’umore che riversava sulle figlie, con le quali molto sovente aveva delle controversie.
In realtà era molto succube del marito che, pur essendo un bravo lavoratore, aveva le sue abitudini ed era molto esigente. Il pranzo e la cena dovevano essere serviti all’orario in cui rientrava dal lavoro, le figlie dovevano andargli incontro per salutarlo ed aiutarlo a portare i sacchetti della spesa, e dopo mangiato doveva concedersi il suo riposino pomeridiano.
In quelle ore tutto doveva essere perfetto, nessuno doveva disturbare la sua quiete.
Gennaro era un uomo molto buono ed altruista, ma allo stesso tempo padre padrone. A volte era docile come un agnellino, ma in alcuni momenti diventava dispotico. Riusciva a creare un clima di tensione mettendo in soggezione tutti i membri della famiglia.
Guai se a tavola qualcuna si rifiutava di mangiare…Senza pensarci due volte prendeva il piatto e lo tirava in aria…Immaginate l’ansia che riversava su tutte!
Solitamente si limitava a questo, ma se aveva bevuto qualche bicchiere di troppo, andava in escandescenza e diventava furioso arrivando alle mani, inveendo contro tutte.
La piccola Vittoria era una bambina docile, anche lei, pur essendo piccolina, viveva attimi di paura.
Per fortuna tutto tornava alla normalità, trascorrevano giorni sereni fino a quando qualcosa non andava di nuovo storta.
Purtroppo questa tensione influiva in modo negativo su Speranza, e qualora avesse qualche screzio con le figlie, per farsi rispettare, le intimava di andare a raccontare tutto al padre.
Ma in questo modo si faceva malvolere dalle ragazze, soprattutto dalla maggiore che non accettava di buon grado i suoi ricatti e teneva tutto dentro. La sua indole non le permetteva di inveire contro la madre, al contrario di Sofia che si ribellava in modo acceso, motivo per cui, Speranza a volte perdeva la pazienza e le mollava qualche ceffone.
Giulia invece era meno permalosa, era una ragazzina molto delicata e aveva il complesso dell’altezza che la faceva sentire inferiore alle sorelle. Spesse volte aveva dei mancamenti, e sovente aveva piccole emorragie al naso. Ai tempi si usava mettere la monetina sulla fronte, con il capo chino all’indietro, per bloccare la fuoriuscita di sangue dal naso.
In realtà i genitori avevano provveduto a farle fare vari esami prescritti dal medico per indagare su queste problematiche, ma tutto sembrava regolare, a parte una forte anemia che teneva sotto controllo con le dovute cure…
C O N T I N U A…
Grazia Bologna
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[…] Semplicemente Giulia (Parte 5a) […]
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