Era piccola e si divertiva a giocare a nascondino.
Trovava sempre posti sconosciuti a chiunque, nessuno riusciva mai a trovarla al primo colpo.
Correva più veloce della luce, correva e rideva silenziosamente per non farsi sentire.
Provava una scarica di adrenalina, sentiva il cuore leggero.
Sentiva i passi di chi la stava cercando, la chiamavano e lei rimaneva immobile, persa nei suoi pensieri.
Li spiava da una fessura.
Poi si sentì toccare la schiena e una mano le tappò la bocca.
Era lui, il suo dolce amore segreto, il suo compagno di giochi, il suo sogno costante.
E il suo cuore, dapprima impaurito, inizio a battere di felicità.
In punta di piedi gli fece spazio accanto a sé.
Riusciva a sentire il profumo dei suoi capelli, quello che lei amava tanto.
E poteva sfiorarlo senza farsi accorgere, lui non avrebbe mai capito niente, lo spazio era talmente piccolo che sarebbe potuto succedere.
Lei era felice. E quel gioco sarebbe potuto durare una vita intera, sicuramente non sarebbe stata lei a fermarlo.
Giulia Trio
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