Mio padre Little Tony

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Da diversi giorni i giornali e le televisioni riportano un fatto molto increscioso che è successo a Sanremo. No, non parlo del bacio tra Fedez e Rosa Chemical, della Oxa irriconoscibile sul palco o degli atti vandalici del cantante Blanco.

Mi riferisco alle parole pronunciate da “un grande della musica” come Gino Paoli, verso un grandissimo collega com’era Little Tony, purtroppo morto prematuramente 10 anni fa.

Ne ha ben donde ad essere arrabbiata, Cristiana Ciacci, figlia del compianto Antonio Ciacci, che è il vero nome di Little Tony.

Gino Paoli ha dato del cornuto a mio padre e della poco di buono a mia madre, due persone morte che non possono replicare in alcun modo”, ha detto la figlia di Little Tony Cristiana Ciacci intervistata da decine di giornalisti e programmi televisivi.

L’anno a cui fa riferimento Paoli è il 1964, i miei stavano già insieme anche se non erano sposati – (il matrimonio fu celebrato nel 1972, ndr). Da parte sua è arrivata un’offesa bruttissima, fuori luogo, fuori contesto, inopportuna, indelicata e anche ignorante, perché offende la memoria dei miei genitori morti”, prosegue l’unica figlia di Little Tony e Giuliana Brugnoli.

Chiedo scuse pubbliche, perché pubblica è stata l’offesa, anche se so che non arriveranno mai, né pubbliche né private. Mio zio  – (il bassista Alberto Ciacci, ndr) – piange da quella sera . E ci è rimasto malissimo anche lui, così come i fan che amano papà da 70 anni. Si sono sentiti offesi tutti. Gino Paoli è comunque un grande artista, non me lo spiego, non comprendo“.

Non è stato sicuramente un bel momento sentire alcune affermazioni, tra l’altro non ritirate, e il dolore che prova Cristiana è quello di ogni figlio che sente infangare la memoria dei propri genitori. La vita di Cristiana non è stata sempre rose e fiori, nonostante sia nata da due genitori importanti. Ha gioito e sofferto come la maggior parte delle persone comuni,il destino non le è stato tanto amico. Della sua vita ha parlato in un libro, molto commovente.

Lei ha descritto la sua vita, se stessa e i sogni nella sua fanciullezza e adolescenza. Erano gli anni dove quello che chiedeva di più era l’affetto.

Aveva un padre giramondo per il lavoro, molto innamorato della musica e ancora di più del successo. Un uomo che era sempre alla ricerca di conferme da parte delle donne, e che aveva una visione della vita in contrasto con i reali bisogni di una figlia, che voleva una famiglia meno presente sui giornali, ma a pranzo insieme ogni giorno.

E dall’altra parte c’era una madre, una giovane donna emancipata e concentrata sul suo lavoro come hostess, quindi girava il mondo anche lei. Cristiana ha due genitori distanti da lei migliaia di km, presi sì dal lavoro e da una affannosa rincorsa a soddisfazioni personali. Nel suo libro, Cristiana ,rivela un lato del padre che non ci aspettavamo.

Troviamo un padre che non è preparato ai suoi doveri familiari in modo classico, come siamo abituati a pensare, ma nonostante tutto lo descrive come un sognatore. Ad ogni suo ritorno a casa, la valigia era piena di regali per la sua bambina, ma questo non bastava a Cristiana che cresceva sentendo la loro mancanza.

Per tanti anni Cristiana si è sentita come una cosa non desiderata, lasciata dai due genitori ad una serie di tate,circa cinquanta, che si sono succedute nella sua vita col passare degli anni. Sola con le tate in una villa grande.

La madre quando faceva scalo a Roma, abitava in una casa in centro, invece il padre in una villa sull’Appia, sempre piena di donne e di musica, lei non li vedeva come avrebbe voluto. Ricchezza, notorietà e successo diventano per lei solo ostacoli a quell’abbraccio quotidiano mancato e atteso da bambina.

Cristiana che aspetta il loro amore, una carezza, aspetta e aspetta.

E si sente invisibile da voler sparire, e inizia così la sua lotta con l’anoressia, lotta contro il cibo che la nutre, contro un corpo che non rispetta per la troppa fame d’affetto che non colma mai, un grido d’allarme. Lei che si dice “sparisci..forse allora ti noteranno”.

Ma le malattie dell’anima a volte vengono negate,per non farsi domande o per paura delle risposte e il padre Little Tony fa finta di non vedere il dolore in una figlia sì amata ma che avrebbe voluto “spumeggiante e sfavillante come le sue giacche”, più leggera.

È una figlia scomoda per due genitori che sono a loro volta troppo scomodi per lei, impegnati a inseguire il loro sogno di felicità e un’immagine pubblica vincente nelle riviste patinate, senza mai smettere di amarsi nonostante la separazione.

Cristiana avrebbe voluto solo una famiglia da vivere.

Solo una figura le dava la stabilità e la vicinanza che non aveva dai suoi genitori, gliela dava la nonna paterna, Candida.
Cristiana, pur di stare vicino al padre, lo segue nei concerti, all’inizio distribuiva ai fan le fotografie autografate. Si interessa al mondo della musica per avere un suo gesto di approvazione. Non vedendolo arrivare, nella sua mente il padre tanto amato finisce col diventare un nemico, né sfocerà un combattimento interiore che le porterà molta sofferenza.

Il libro le è servito come terapia, ha buttato fuori cose che erano sedimentate in lei, e segna l’ inizio di un nuovo ciclo della sua vita ora che è mamma felice di 5 figli.

Angela Amendola

Clicca il link qui sotto per leggere il mio articolo precedente:

Gli ombrelli colorati in aria

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