Da bambini, la maggior parte di noi, odiava leggere.
Io, per esempio, scrivevo ripetutamente, forse più di quanto non lo faccia adesso.
Riportavo tutto su carta bianca: poesie, riflessioni, pensieri sparsi e captati casualmente nel bel mezzo di una riflessione puerile.
Ma leggere no, era oltremodo noioso.
Col tempo cominciammo ad apprezzare la saggezza contenuta nei libri.
Capimmo finalmente che l’uomo, andando al di là di se stesso, pur di realizzare il desiderio di volare, non comprendeva che le ali si trovavano da sempre a portata di ” spalle”: bastava solo entrare in biblioteca.
E per quanto concerne “L’ Arte di ricamare le parole sul foglio”?
Mi capirà molto bene, in modo particolare, chi avverte la scrittura come un’esigenza imprescindibile.
Il fatto è che si instaura un sincero, personale e profondo legame con la penna.
E ad un tratto non percepisci più la presenza del naturale confine tra l’oggetto che impugni ed i tuoi pensieri.
Perché quando ti mancano le parole, inspiegabilmente, lei comincia con dovizia di idee ad esprimersi al posto tuo.
Non so come sia possibile, ma la penna é dotata di cervello.
E quando, parecchi anni orsono, mio figlio mi domandò a quale categoria appartenesse la matita che stava usando per disegnare, avrei tanto voluto rispondergli che, tutto ciò che permette di imprimere i segni dell’ anima su un pezzo di carta, rientra a pieno titolo nel mondo dei viventi.
Dunque: sarebbe più proficuo dedicare il proprio tempo alla lettura o alla scrittura?
Bisognerebbe, certamente, arricchire e dissetare il proprio universo interiore per mezzo di entrambe, magari preferendo il profumo di un libro allo schermo di un PC ed una penna da impugnare, al posto dei “pulsanti” un po’ inespressivi di una qualsivoglia tastiera.
Clicca sul mio nome per visitare la mia Pagina Autore…
[…] Lettura o scrittura? […]