Le mie regole
son discutibili ma infrangibili.
Le mie regole
son la ribellione verso chi…
delle suddette ne fa scorretto uso.
Le mie regole
so morbide e variopinte
se leggiadre e distinte.
So ricette buone e succinte,
a gusto mio dipinte.
Le mie regole
odorano della libertà che voglio
e sanno di verità con un pizzico d’orgoglio.
A volte hanno un retrogusto amaro
fatte anche di cibi scaduti presi da un avaro.
Le mie regole
so n’ammissione de Consapevolezza periodica,
una musica melodica
che spesso è metodica.
Le mie regole
so solo mie e de nessuno
e nun saranno mai come quelle di qualcuno
che lascia la gente marcire nel suo digiuno.
Quelle de certi personaggi
che so così misere perfino a raccontarle
perchè…
Senti pena per loro.
Le mie regole son umane e sincere,
so la ragione dell’umiltà che se mette pure nelle preghiere.
Nessuno mai me po’ toglie la mia ragione
nemmeno quelli che se credono migliore,
visto che testarda come sono
difendo la mia ragione anche se perdono.
Le mie regole
son sempre in evoluzione ed a loro obbedisco
man mano le costruisco
e ogni giorno le arricchisco.
Con la mano sul core le impreziosisco
e mai le tradisco,
piuttosto reagisco
a chi delle suddette ce approfitta e vorrebbe ch’io fallisco.
Le mie regole
so rispetto e umanità,
so unione e umiltà,
so fatte de quelle qualità
che nel core de molti non ce stà.
Umberta Di Stefano
1ott21
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