Oggi è un compleanno importante, non uno di quelli da festeggiare con torta e candeline, ma di quelli a cui pensare con un pizzico di nostalgia. Chi ha la mia età, poco di meno o qualcosa in più, ricorderà sicuramente quel periodo rimasto nella storia e oggi, non sarebbe male, ripetere una volta tanto.
La prima domenica del dicembre del 1973, cadde proprio il 2 e in quella giornata, si fermarono dodici milioni di automobili. Tutto era dovuto alla crisi petrolifera, seguita allo scoppio della guerra tra i paesi arabi e Israele.
È una bobina che riavvolgo con piacere, ricordo chiaramente quella domenica del 1973. A dire il vero, le auto in circolazione erano poche, il traffico non era congestionato come oggi, ma quel silenzio, la possibilità che avevamo noi bambini di camminare liberi anche in mezzo alla strada, dava un senso di libertà indicibile. Ancora ricordo uno schiaffo preso da mia madre, quando tentai di scappare dalla sua mano cercando di attraversare la strada, ecco, se l’avessi fatto quel 2 dicembre, non avrei preso lo schiaffo e non sarei tornata a casa con un occhio nero.
Riallacciando il discorso, c’è da dire che il provvedimento riguardava anche le imbarcazioni e gli aerei privati. Le misure entrate in vigore, durarono fino al marzo del 1974, quando la circolazione fu permessa a targhe alterne. Una domenica viaggiavano le targhe pari e la successiva, le targhe dispari. Noi però siamo italiani, fatta la legge, trovato l’inganno. Come? Chi aveva due mezzi di locomozione, ad esempio un’auto e una moto con targhe differenti, poteva tranquillamente circolare tutte le domeniche a targhe alterne.
Il risveglio, nel 1973, fu brusco e spiacevole: era il Cip (comitato interministeriale prezzi) a stabilire il prezzo della benzina e, con ripetuti decreti alzò il prezzo al litro da 300 a 500 £.
A cosa fu dovuta la crisi petrolifera?
La causa principale fu soprattutto monetaria. Nel 1971, Nixon decise di abbandonare il dollaro convertibile in oro e a questo punto, i produttori arabi, dovettero aumentare i prezzi per compensare la svalutazione del dollaro.
Il termine austerity quindi, sta ad indicare il periodo storico a cavallo tra il 1973 e il 1974. E fu in questo periodo che i governi furono costretti ad emanare vari decreti, atti a contenere i consumi ed eliminare gli sprechi.
C’è da dire che anche il Quirinale tagliò i consumi. Il presidente in carica Giovanni Leone, per spostarsi, usò la carrozza con i cavalli.
Le bici, i pattini, i tandem riempirono le nostre strade e, messi a dimora i clacson, l’unico suono che si sentiva era quello dei campanelli delle bici.
C’era anche il rovescio della medaglia.
Le luci dei lampioni erano fioche, i locali chiudevano alle 23, mentre i neon di bar e cinema, dovevano stare rigorosamente spenti. Queste disposizioni cambiarono la vita delle famiglie che dovettero rinunciare alle gite domenicali.
Ma non mancò l’inventiva e gli italiani, trovarono il modo di divertirsi ugualmente. Non dimentichiamo che i nostri genitori, erano quelli che avevano vissuto il secondo conflitto mondiale e conoscevano bene l’uso delle candele e i giochi da fare, anche se la luce era fioca, per loro fu come tornare indietro, alla loro fanciullezza, difficile sì, ma piena di inventiva.
Per loro, e fortunatamente per noi bambini, la legge 304, non fu totalmente uno svantaggio ma ci diede la possibilità di conoscere a fondo i nostri genitori, che seduti sul pavimento insieme a noi, ci insegnavano a giocare con le nocciole.