C’era una volta, in un piccolo villaggio circondato da verdi prati e frutteti rigogliosi, una mela speciale e magica.
Questa mela, a differenza delle altre, aveva il potere di cantare con una voce dolce e melodiosa ogni volta che veniva colta dall’albero.
Gli abitanti del villaggio erano affascinati da questa mela canterina e si radunavano sotto l’albero per ascoltarla intonare le sue melodie incantevoli.
Le note si diffondevano nell’aria e portavano gioia e serenità a tutti coloro che le udivano.
Un giorno, però, una donna malvagia e avida di potere udì parlare della mela canterina e decise di impossessarsene per sé. Si avventurò nel frutteto di notte, quando la luna era alta nel cielo e tutto era avvolto nel silenzio.
La donna spogliò l’albero della sua preziosa mela e la nascose nel suo mantello, scappando furtiva nel buio.
Ma non appena mise la mano sulla mela, questa iniziò a cantare con una voce straziante e lamentosa, facendo tremare la terra e risvegliando gli spiriti della natura.
La donna, impaurita e sconvolta, tentò di fuggire il più velocemente possibile, ma la mela continuava a cantare con forza, attirando l’attenzione di tutti gli abitanti del villaggio.
Le guardie accorsero sul posto e trovarono la donna accasciata a terra, con la mela canterina stretta tra le mani.
Il capo del villaggio prese la mela e la pose di nuovo sull’albero, dove riprese a cantare con la sua voce melodiosa. L’albero vibrava di gioia e gratitudine, mentre la mela cantava una melodia di perdono e redenzione.
Da quel giorno in poi, la mela canterina continuò a diffondere la sua musica nel villaggio, portando pace e armonia tra gli abitanti.
E la donna malvagia, toccata dalla bellezza della mela e dalle sue parole di perdono, decise di redimersi e di dedicarsi al bene comune, imparando la lezione che solo con il cuore puro si possono cogliere i frutti più preziosi della vita.
Angela Amendola