Il ragazzo disturbato (Parte 1a)

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Se la persona che vive con te fosse un mostro, uno squilibrato, un assassino, te ne accorgeresti?

Quante persone vivono insieme e apparentemente sembra che abbiano una vita normale, felice e spensierata, ma a volte, dietro a questa realtà, un membro della famiglia può nascondere un lato oscuro e quando viene scoperto, ahimè, è troppo tardi.

Spesso sentiamo dai max media notizie allucinanti di persone che uccidono, stuprano senza pietà o commettono atti inverosimili…

Da oggi, carissimi lettori, mi accingo ad aprire una nuova rubrica di storie di vita vissuta, che narrano di fatti incresciosi che hanno coinvolto poveri sventurati alla mercè di menti disturbate.

La storia che mi accingo a raccontare è tratta da un fatto accaduto in un piccolo comune in provincia di Pescara, Montesilvano.

Una normale famiglia composta da Rosamunda ed Armando, genitori di Luca ed Oliviero, come tutte le estati trascorrevano i loro pomeriggi al mare rilassandosi sotto l’ombrellone, mentre i figli si dilettavano a giocare con altri bambini, o meglio, solamente Luca, poichè Oliviero era un bambino solitario e spesso tendeva ad isolarsi.

“Rammento un insolito pomeriggio in cui Oliviero si allontanò più del consueto ed iniziammo a cercarlo disperatamente…Racconta Armando.

Sono stati attimi terribili, eravamo molto preoccupati, ma cercavamo di farci forza e grazie all’aiuto di altre persone, siamo riusciti a ritrovarlo e riportarlo a casa.

Era andato a fare una passeggiata in riva al mare, ci disse.

Altri bambini si sarebbero sentiti smarriti impauriti…

La sua fu una reazione insolita, in realtà, ma Oliviero era un bambino coraggioso.

Gli anni passavano, e malgrado si distingueva dal fratello per il suo carattere ombroso, la vita scorreva regolarmente e noi genitori pensavamo che i suoi comportamenti fossero normali.

Un altro episodio che mi ha colpito, riguarda una mattina in cui eravamo andati a campeggiare ed egli, con aria severa, ci fece spostare.

Diceva che non voleva rimanere lì, perchè vi era molta confusione, e così andammo ad esplorare in un altro posto.

Oggi mi rendo conto che era un paranoico disturbato, ma allora non ce ne rendevamo conto…
Una mattina, mentre tutti dormivamo, sentivamo le sue urla. Pensavamo fosse successo qualcosa, che si fosse fatto male, ma quando andai nella sua camera era in preda ad una crisi nervosa, quasi di disperazione.

Preoccupati abbiamo chiesto cosa avesse, ma non ci diede alcuna risposta…

C O N T I N U A…

Grazia Bologna

Clicca sul link qui sotto per leggere il mio articolo precedente:

Tutto può succedere (Parte 7a – Fine)

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