La leggenda del fantasma della perfida Contessa aleggia per le vie di Monteleone (oggi Vibo Valentia).
Era sorella del Papa Callisto II e moglie di Ruggero il Normanno, la sua colpa fu quella di aver mentito al Pontefice riguardo la morte del fratello Ruggero.
Il suo spirito si aggira tra le mura della chiesa di S. Ruba, dove si ode la sua voce tra grida e risate demoniache. La Contessa impazzì a causa di un maleficio. Il serpente “succhia cervello” arrivò sulla terra proprio per punirla.
Andiamo ai fatti.
Durante la sua vita, Ruggero il Normanno si era macchiato di orribili peccati ma preso dal rimorso, decise di confessare tutto al fratello, Papa Callisto. Ottenne l’assoluzione ma in cambio avrebbe dovuto edificare diverse chiese nel comprensorio monteleonese.
Ruggero accettò e fece costruire diversi edifici, luogo di preghiera, fra i quali la bellissima chiesa di S. Ruba. Ruggero chiese ed ottenne che fosse Callisto a consacrarla.
Durante il viaggio di Callisto, Ruggero morì improvvisamente ma la perfida Adelaide, mantenne il segreto perché la mancata consacrazione della chiesa, non avrebbe giovato al prestigio.
Quando il Papa, giunto a Monteleone, chiese notizie del fratello, gli fu raccontata una terribile bugia: Ruggero era a caccia! Solo quando la consacrazione fu conclusa, il Papa seppe della morte del fratello. Sconvolto dal dolore e deluso per il comportamento di Adelaide, la maledì.
Apparve immediatamente un serpente che iniziò a strisciare verso di lei, la contessa impaurita, si prostrò ai piedi del cognato per implorare clemenza, gli chiese che la terribile condanna venisse rinviata al momento della sua morte.
Il Papa la accontentò ma la Contessa aveva già un’idea di come difendersi.
Alla partenza del cognato, fece costruire all’interno della chiesa, un sepolcro con la pietra più dura che si conoscesse a quel tempo. Al momento della morte, la perfida, fu tumulata nel sepolcro che lei stessa aveva fatto costruire ma il serpente, riuscì ugualmente a perforare la pietra e a succhiare il cervello di Adelaide, portando a termine la maledizione del papa.
Da allora, pare che nelle notti di tempesta, il fantasma che infesta la chiesa, si manifesti con terribili grida e risate isteriche.