C’era una volta, in un piccolo paese, avvolto dalla neve, un anziano falegname di nome Giovanni. Ogni Natale, Giovanni creava meravigliosi giocattoli di legno, che regalava ai bambini del villaggio.
La sua bottega era un luogo magico, pieno di profumi di legno fresco e resina, e i bambini adoravano assistere al suo lavoro. Tuttavia, quest’anno, Giovanni si sentiva triste. La moglie, Maria, era venuta a mancare alcuni mesi prima, e la sua assenza pesava sul suo cuore.
Con l’avvicinarsi del Natale, il paese si stava preparando per le celebrazioni.
Le strade erano decorate con luci scintillanti e profumi di dolci si diffondevano nell’aria.
I bambini correvano felici, ma Giovanni non riusciva a trovare la gioia che un tempo lo riempiva. Decise, però, di mantenere viva la tradizione dei giocattoli, pensando che, in un modo o nell’altro, Maria avrebbe voluto che continuasse a far felici i bambini.
Durante le settimane che precedettero il Natale, Giovanni lavorò instancabilmente nella sua bottega. Intagliò cavalli a dondolo, bambole e trenini, ma ogni volta che completava un giocattolo, il suo cuore si stringeva al pensiero di Maria che non era lì a condividere quella gioia.
Le notti prima del Natale, la casa sembrava vuota e silenziosa, e l’unico suono era quello del suo seghetto che tagliava il legno.
La vigilia di Natale, mentre il paese festeggiava, Giovanni si sedette davanti al camino, guardando le fiamme danzare. Sentiva la tristezza avvolgerlo come un manto pesante, ma poi, nel silenzio della sua casa, sentì un leggero bussare alla porta.
Aprì e trovò una giovane madre con due bambini piccoli. Erano infreddoliti e affamati. La donna spiegò che avevano perso il lavoro e non avevano nulla da mangiare per la cena di Natale.
Giovanni, colpito dalla situazione, invitò la famiglia a entrare. Prese un grande piatto di cibo che aveva preparato per sé e lo condivise con loro. Mentre mangiavano, i bambini iniziarono a sorridere e a raccontare storie. Giovanni, vedendo la gioia nei loro occhi, sentì un calore tornare nel suo cuore.
Dopo cena, i bambini notarono i giocattoli nella bottega. Giovanni, colpito dal loro entusiasmo, decise di regalare loro alcuni dei suoi lavori. I piccoli saltarono di gioia, e la madre lo ringraziò con lacrime negli occhi. In quel momento, Giovanni capì che il vero spirito del Natale non si trovava nei regali, ma nel dare e nell’amare.
La mattina di Natale, Giovanni si svegliò con un nuovo senso di speranza. Decise di organizzare una piccola festa nel villaggio, invitando tutti, soprattutto i meno fortunati. Con l’aiuto della giovane madre e dei bambini, prepararono dolci e giochi. La festa si svolse nella piazza centrale, decorata per l’occasione, e ben presto il villaggio si riempì di risate e canzoni.
Quando la gente si riunì, Giovanni prese la parola. Raccontò la sua storia e come, grazie a una semplice visita, fosse riuscito a riscoprire il significato del Natale.
I volti delle persone brillavano di gratitudine e gioia. Con il passare delle ore, tutti contribuirono a rendere la festa indimenticabile, portando cibo, musica e amore.
Quella celebrazione divenne una tradizione annuale nel villaggio. Ogni Natale, Giovanni e i suoi nuovi amici si riunivano per festeggiare, creando un legame indissolubile. E anche se Maria non era fisicamente presente, il suo spirito viveva nei cuori di tutti, ricordando che l’amore e la condivisione sono i veri doni del Natale.
Col passare degli anni, Giovanni continuò a costruire giocattoli e a dare gioia ai bambini, ma ora lo faceva con un sorriso e un cuore pieno di gratitudine.
E così, il piccolo villaggio, un tempo avvolto dalla tristezza, divenne un luogo di amore, comunità e speranza, dove ogni Natale ricordava a tutti che, nonostante le perdite, la magia del Natale risiede nella capacità di donare e di amare.
Angela Amendola