HENRI MATISSE (parte seconda)
“Pesci rossi” 1912, olio su tela, cm 146×97.
“Pesci rossi” è un dipinto del pittore francese Henri Matisse, appartenuto al collezionista russo Sergej Ščukin ed ora conservato nel museo statale di arti figurative Museo Puškin di Mosca.
Questa opera rappresenta un soggetto insolito, ma molto caro a Matisse che lo tratta innumerevoli volte nei suoi disegni e dipinti.
In “Pesci rossi”, ritrattati con gioiosità, Matisse riesce a dare l’esempio dell’immaginazione e della libertà.
L’intera composizione è dominata principalmente dalle linee curve del tavolino.
Non mancano valenze simboliche ma è anche un dipinto che mira alla semplicità attraverso una attenta scelta cromatica e compositiva.
Matisse pone al centro del quadro una vaschetta cilindrica che contiene quattro pesci il cui riflesso viene riproposto sulla superficie dell’acqua.
I pesciolini dalla forte tinta rossa, tipica dei Fauves, spiccano nel contesto del dipinto e sembrano fissarci.
In questa tela i pesci appaiono sdoppiati e i loro riflessi sulla superficie dell’acqua sono circondati e amplificati dalla vivacità dei fiori e delle foglie.
Certamente Matisse si è divertito a osservare il gioco dei pesci e dei loro riflessi sull’acqua, mentre sul vetro trasparente ha voluto comporre un brano di pittura di grande bellezza e freschezza.
L’uso dei colori così accesi mette allegria; essi rappresentano ciò che sta intorno e “raccolgono quell’attimo prima che vada perduto”.
Sfidando ogni logica prospettica, intorno al tavolino c’è una abbondante vegetazione, piante, fiori e foglie, molte delle quali di forma tondeggiante.
Non è chiara la loro collocazione, siamo forse in un giardino o in una veranda, ma non vediamo vasi o altri supporti.
A Matisse non interessa dare una logica reale alla composizione quanto trasmettere un senso di benessere e tranquillità.
Il colore, dato a chiazze e a pennellate piccole e dense è “fauve” e ha un valore fondamentale nell’opera, come la linea che appare in perfetta armonia con la scena.
Per Henri Matisse le pennellate, vivaci e squillanti, così composte e stese con apparente semplicità, saranno sempre il fondamento della sua pittura.
La composizione, decisamente decorativa e per la scelta del soggetto, ricorda i caratteri delle stampe giapponesi e alcune opere iniziali di Van Gogh.
Le scene di natura viva, come gli uccelli e altri animali, compaiono spesso nelle straordinarie e fantastiche immagini della pittura giapponese, ma appaiono spesso anche nei capolavori e nella mente di Henri Matisse.
“Vedere è già di per sé un atto creativo”.
(Henri Matisse)
Bruno Vergani
Leggi qui la prima parte: