Gloria Gaynor a “I migliori anni”

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La RAI ci regala momenti televisivi unici, ed è quello che è successo sabato sera con la nuova edizione de” I migliori anni “.
Una performance musicale di altissimo livello, con artisti nazionali ed internazionali che fanno parte dei nostri ricordi, con le loro canzoni. Artisti stranieri che nel corso degli anni abbiamo rivisto con piacere nelle varie kermesse musicali.

E basta davvero poco, come ascoltare un introduzione musicale  mentre giri le stazioni radio quando sei in macchina o in salotto, seduto sul divano.

Che vogliate o no,la canzone ci regala un ricordo, un’emozione. Ci farà ricordare del passato, di una persona che amiamo,o di un amico che è nella tua vita da anni. Oppure pensi agli inizi di un amore ormai finito o di una persona cara che non c’è più.

Che bella invenzione la musica, note che  alternate tra loro, possono raccontare così tanto di noi.

Carlo Conti è un grande professionista ed è riuscito a confezionare la trasmissione come un abito vintage, ad hoc.
Bellissima atmosfera e vedere gente che ha voglia di divertirsi cantando, mi ha riempito di gioia.
Mi sfuggiva solo il motivo per cui io, seduta sul divano a casa, avrei dovuto divertirmi vedendo ballare e cantare gli altri in quel meraviglioso contesto.
E così, non solo ho cantato tutta la Playlist, mi sono alzata e ho ballato sotto lo sguardo “compassionevole” di mio marito, abituato a spettacoli del genere.
Anche perché ho scoperto che non è possibile invecchiare, perché lo spirito vive al di fuori del tempo.
Lo spirito è immateriale, come lo è il pensiero, quindi non è soggetto ad invecchiamento.
Sta a noi decidere la nostra età.
Dopo aver visto il programma, mi sono chiesta dove sono finiti i ragazzi che eravamo negli anni ’70 ed ’80?
Eccoci. Siamo ancora qui.
Noi siamo quelli che da giovani credevano d’essere adulti e da adulti credono d’essere giovani.
Siamo quelli che guardandosi allo specchio vedono soltanto le rughe degli altri.
Noi siamo quelli che difendevano i propri diritti ma lasciavano i doveri agli altri.
Siamo quelli che se beccavano in un giorno a scuola una sufficienza in tre materie diverse, erano felici.
Noi eravamo le ragazze che cominciavano a portare i pantaloni.
Eravamo le adolescenti del periodo, della liberazione delle donne.
Eravamo quelle che davanti i licei, urlavano slogan femministi.
Certo è che il tempo batte sulle storie personali e sulle vecchie foto, ma se riesce a raggrinzire la carta, a sbiadire le immagini, nulla può sullo spirito e la gioventù la vediamo erompere da quelle voci, da quelle braccia levate durante i brani musicali.
Ciò che fummo saremo per sempre. GIOVANI.
Ieri sera, si sono esibiti sul palco, anche gli straordinari Europe e quella che ormai sembra la zia di Samantha Fox.
I nostri artisti, gli italiani, siamo abituati a vederli come sono ora, dopo 30,40 anni dal loro debutto.
Sono invecchiati insieme a noi.
Come Loredana Berté o l’evergreen Orietta Berti, che vediamo spesso nei vari programmi.

Momento clou la performance di Gloria Gaynor e il suo “I Will survive” che è solo uno dei tanti capolavori.Oggi universalmente riconosciuta come la regina della disco music.
Ma chi è Gloria Gaynor? In poche parole potremmo definirla la regina della disco music mondiale, dato che dal 1965 ad oggi ha sfornato una serie di capolavori indimenticabili. Il suo percorso nel mondo della musica è stato un crescendo continuo. Appassionata fin da bambina soul, blues e jazz, è nata nel 1943, Gloria Gaynor debutta a poco più di vent’anni con una band soul.
Da quel giorno, Gloria Gaynor inizia la sua scalata verso il successo. Nel 1975 ecco uno dei suoi più grandi successi di sempre, “Never can say goodbye”, un brano molto amato e considerato come capostipite del genere disco music. Successivamente arrivano altre canzoni di successo, come “Honey Bee”, “Reach out”, “I’ll be there” e soprattutto l’iconico album “Love Tracks” dove figura “I Will Survive”, un pezzo che ha fatto la storia della musica mondiale e che ancora oggi è conosciuto e cantato in tutto il globo.
Grazie a “I Will Survive”, Gloria Gaynor racconta la fine di una storia d’amore e la forza di una donna che riesce a voltare pagina nonostante il suo cuore sia spezzato. Un brano che è stato “eletto” come manifesto di lotta per i diritti delle donne, sia come brano della comunità LGBT. Con “I Will Survive” Gloria Gaynor macina numero pazzeschi, piazzandosi in testa a tutte le classifica di gradimento a lungo.
Con la crisi della disco music, anche la carriera della celebre cantante subisce una flessione. Gloria Gaynor decide quindi di cimentarsi nella recitazione: prende parte alle serie televisive di “Ally McBeal”, “The Wayans Bros”, in seguito recita a Broadway in un musical. Nel 2002, però, decise di tornare al primo amore, quello mai finito per musica, pubblicando l’album di inediti “I Wish You Love”.

Angela Amendola

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