In un mio articolo pubblicato qualche tempo fa ho invitato a “fare figli”.
Fra i commenti, una signora mi ha scritto:
“…e poi chi li cresce? Che futuro, quale ambiente c’è per loro?”.
Ovviamente si tratta di domande più che legittime ma che nascondono il “pessimismo latente” dei nostri tempi, quasi la consapevolezza di “non poter fare nulla” o, peggio, “di non contare nulla”, di essere in balia “dei potenti”, dai presunti leader che fanno guerre ovunque, alle forze scatenate ed incontrollabili della natura.
Da ragazzino ricordo varie famiglie numerose nel mio piccolo paesino lucano.
6, 10 addirittura 15 figli.
E io, figlio unico – (per problemi di salute non certo per scelta dei miei genitori) – li osservavo con invidia tutti insieme giocare nella piazzetta davanti alla Chiesetta di Sant’Antonio.
E notavo cappottini a volte accorciati a volte rivoltati, portati “quasi con orgoglio” dai fratellini minori perche “quello era stato il cappotto del fratello maggiore”.
Li osservavo con invidia perché avrei voluto anche io una bella squadra di fratelli e sorelle coi quali “fare casino” ogni sera prima di andare a dormire… e non solo.
Cose d’altri tempi? Non direi. Su questo stesso magazine tempo fa abbiamo intervistato una famiglia di Roma (NB Roma dove di certo la vita non costa poco) con ben 7 figlioli in casa.
Ed anche Papa Francesco, continua ad ammonire :
“C’è chi non vuole figli, ma ha cani e gatti al loro posto. Negare maternità e paternità ci toglie umanità…E’ un rischio, avere un figlio è sempre un rischio, sia naturale che di adozione, ma più rischioso è negare la paternità e maternità. A un uomo e una donna che non lo sviluppa manca qualcosa di importante“.
https://www.avvenire.it/papa/pagine/udienza-del-5-gennaio-2022
Ma la domanda della mia gentilissima lettrice rimane:
“…e poi chi li cresce? Che futuro, quale ambiente c’è per loro?”.
Alla prima la risposta è fin troppo banale. Li cresce “chi li ha fatti”, la loro famiglia, padre, madre, nonni e fratelli/sorelle…spesso li crescono, oltre i genitori, anche parenti e vicini di casa…le buone, vecchie tradizioni del “vicinato” tutte da riscoprire.
E non è il caso di tirare in ballo argomentazioni che – seppur comprensibili – hanno solo il sapore di pretesti, tipo “mancano strutture”, “mancano asili nido”, “lo Stato non ci aiuta”, “nei Paesi nordici è tutto diverso”…
I paesi nordici, cosiddetti “scandinavi”, aiutano molto la famiglia e i servizi sono, in generale, molto efficienti e di qualità, ma il livello di tassazione medio è del 45 % con punte del 62 %…e tutti pagano! Non so fino a che punto è chiaro questo concetto!
Quasi la metà se non addirittura i 2/3 del guadagno di una famiglia se ne va in tasse e tutti, dico tutti, pagano e, paradossalmente, la pressione fiscale seppure elevatissima, negli ultimi anni peraltro di grande crisi, tende a diminuire perché lo Stato incassa e quando incassa di più restituisce in servizi, velocemente e con gli interessi.
Quindi – anche in Italia – pagare più tasse e pagarle tutti, di certo aiuterebbe perché, come un vecchio adagio recita, “non è possibile avere la moglie ubriaca e la botte piena”.
I nostri politici sono corrotti se non incompetenti?
La destra, la sinistra, famigli allargate, “io sono arcobaleno”, uteri in affitto, da noi ci sta la mafia…la nostra Pubblica Amministrazione è un pachiderma enorme e pure stupidamente se non presuntuosamente ozioso?
Forse…anche…di certo questo non aiuta…ma vogliamo evitare di fare figli perché al Governo stanno personaggi a noi non graditi oppure sostituire “una sana maternità” con soluzioni da “rent a car”?
Non facciamo figli perchè anche quando una come Giulia Tramontano (la ricordate) ci prova, un vero e proprio “idiota” non capisce il valore della vita? Non facciamo figli perché non siamo più educati al rispetto della vita?
E quindi- per favore – GIUSTIZIA SERIA, PUNIZIONE ESEMPLARE.
La vita va difesa, i figli sono un prezioso segno del nostro protagonismo, di essere degli umani “procreatori”.
Allora cara lettrice, direi che una soluzione è possibile… sempre…basta cambiare ottica, punto di vista, fare una rivoluzione del proprio quotidiano…e magari ripopolare i tantissimi paesi e paesini RI-ANIMANDOLI!
Più di qualche anno fa sono stato il Responsabile del Centro Spaziale di Matera.
Ogni mattina, presto, prendevo la mia auto e facevo quei cento chilometri che dal mio paesino arroccato a 900 m sulle montagne lucane, piano degradavano verso Matera e verso la Murgia Terlecchia, luogo su cui sorge, non a caso ma per questioni di elevata stabilità del suolo, il Centro dell’Agenzia Spaziale Italiana per l’Osservazione della Terra, fra i più importanti se non il più importante, d’Europa.
Ed era uno spettacolo attraversare al mattino presto le dolci colline di Irsina, distese di grano a vista d’occhio che cangianti si muovevano lentamente come quando si accarezza il velluto.
Paesaggi incredibili e poi Borgo Taccone, le bellissime fattorie, le enormi distese di campi della Riforma Fondiaria.
Manca il lavoro? Altra grande idiozia!
Beh forse quello di “influencer” manca ma non di certo quello legato ad una moderna e green industria agricola…TOGLIAMO I CELLULARI DALLE MANI DEI GIOVANI…ALMENO A SCUOLA.
E poi perché le badanti sono tutte dell’Est? Fa “poco influencer” aiutare un vecchietto che ha bisogno?
Nel mio paese stava il viale dell’artigianato.
Una volta era pieno di botteghe, fabbri, falegnami, bottai. Enormi trattori uscivano la mattina presto dai garage per andare ad arare distese di terra e solo molto raramente passava uno strano tizio urlando “u capill u capllar” ovvero quello che per una ciocca di capelli barattava moderne bacinelle in moplen… altro che raccolta differenziata.
Adesso una TV si butta e lo stesso Stato – ogni tanto – cambia standard per farti buttare tutte quelle che hai in casa e che funzionano benissimo…e a casa mia nonostante spese su spese per comperare nuovi apparecchi TV, a mala pena adesso vedo solo le RAI, pochi altri canali e non sempre!
Adesso a furia di aggiornare le app, ad un certo punto devi buttare il cell perché il microchip non regge più … e non vuoi prendere l’auto nuova che ha il nuovo park assistant o la macchinetta che prima o poi ti manderà a quel paese a furia di chiederle “ciccia mi fai il caffè”?
Ed in conclusione, ma solo a mio modesto parere e senza fare inutili se non “ridicoli amarcord”, mia cara lettrice, direi proprio che un altro tipo di vita è possibile, anche con 15 figli, magari a coltivare tutti insieme distese enormi di campi prendendo una delle case che stanno cadendo a pezzi in quel di Borgo Taccone e ritrovandosi la sera a condividere un fresco pentolone di insalata di pomodori a km zero.
Certo sulle prime sarà complicato fare shopping in centro o uscire per una apericena… ed è proprio questo che io qui confesso di temere, le apericene… a giudicare da tutto quanto si vede in TV ogni sera, elenco di giovani morti in incidenti stradali al rientro … dall’apericena di turno!…E intanto le mia ciliegie restano appese agli alberi perchè non trovo nessuno che mi aiuti a raccoglierle!
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Clicca il link qui sotto per leggere un mio articolo precedente:
[…] Fare del quotidiano una vera rivoluzione… […]
[…] Punizione esemplare per chi non rispetta la vita… […]