L’alternarsi delle stagioni, scandisce, come i rintocchi di un campanile, le tappe della nostra vita, in uno scorrere continuo dei giorni, respiro su respiro, fatica su fatica, emozioni su emozioni.
Viviamo il quotidiano, concentrandoci su tante piccole e grandi cose, copriamo gli affanni con scampoli di speranza, quella che al mattino, permette di programmare gli impegni, uscendo da casa con il senso di una piccola vittoria.
Poi, cala la sera, un senso di compiuto pervade l’anima, una nostalgia sintetizza il passato, è una nostalgia senza disperazione.
È malinconia: un bicchiere che straripa di poesia. È come essere in una chiesa piccola e antica, di paese montano, illuminata dalle fiammelle di piccoli lumi, nella penombra il mistero dell’esistere, quello personale e nello stesso tempo quello di tutti gli esseri umani, in ogni tempo storico, in ogni angolo del Mondo.
È crepuscolo ma non rassegnazione, piuttosto consapevolezza, di luce e di ombra, di un cero che si consuma, del battito delle ali degli uccelli che non sarà eterno, dell’amore che manca, della solitudine del cuore.
Ma è anche consapevolezza di coraggio, quello di guardare il sole tramontare sotto l’orizzonte, con gli occhi socchiusi, un giorno dopo l’altro, così, ugualmente, il nostro esistere, un giorno dopo l’altro.
“Il tempo meraviglioso che s’ingrandisce d’ora in ora, inghiottendo senza pausa la vita, e accumula con pazienza gli anni, diventando sempre più immenso”.
DINO BUZZATI
Tommaso Cozzitorto
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