Il bene più prezioso sono i minuti che compongono le ore che, a loro volta, compongono i giorni della nostra vita.
E onestamente guardando “questa Umanità” sono tante le persone in ogni parte del Mondo “passano minuti” terribili in equilibrio fra la vita e la morte sul filo della sofferenza.
Ed anche il più fortunato, quello che vive in stanze lussuose, che “comanda”, che va in vacanza su barche che sembrano “interi paesini del Sud Italia galleggianti”, si trova – prima o poi – ad attraversare “brutti minuti”.
Perché la vita, piaccia o non piaccia, un poco meno della morte, è comunque una livella.
Francamente anche chi scrive sta attraversando momenti non particolarmente belli e proprio per questo, mi sono fatto alcune domande.
Ho pensato che – vuoto per pieno – il mondo è diviso in due: coloro ai quali la vita riserva minuti, ore e giorni prevalentemente di sofferenza, privazione, dolore e coloro ai quali la vita riserva – prevalentemente – gioia, sorrisi, salute denaro.
E, senza chiamare in causa atteggiamenti religiosi, vorrei mettere in evidenza come la carità sia un “obbligo” per tante fedi.
Essere premurosi e compassionevoli verso tutti gli esseri viventi è, ad esempio, un aspetto centrale dell’Islam. Leggendo il Corano, non si può fare a meno di stupirsi del numero di volte in cui viene menzionata la carità: nutrire i poveri e i bisognosi, sostenere i bambini orfani, familiari e viaggiatori…
La parabola spesso citata è quella del corpo: quando un membro di esso soffre, le altre membra del corpo si chiamano l’una con l’altra, in ragione di quel dolore, con l’insonnia e la febbre.
Addirittura l’Islam prevede una tassa che i più facoltosi devono a sostegno dei poveri.
Nella religione buddhista, la compassione è considerata una virtù fondamentale.
Essa non si identifica semplicemente con l’empatia, cioè la partecipazione alla sofferenza altrui, ma deve portare ad assumere un ruolo attivo, effettuando azioni concrete per alleviare le sofferenza altrui.
La carità è la perfezione del dono per il buddista e non va ostentata.
Per i cristiani il concetto diventa molto più denso di significati e di certo non si esaurisce con la semplice elemosina.
Non ci sono dubbi che ogni buona azione di donazione verso l’altro sia meritoria, ma per il cristianesimo la carità ha un valore molto più alto e deve essere praticata con una forma che va oltre la beneficenza.
Essa è legata all’amore verso il prossimo, alla presa di responsabilità totale nei confronti dell’altro ed implica comportamenti di stretta e concreta fratellanza.
A questo punto alcune domande sorgono spontanee.
Come si giustifica il “terrorismo islamico”, come dare credito ad alti prelati (islamici, ortodossi…) che predicano con costosi Rolex al braccio, come dare una qualsiasi spiegazione e magari un tentativo di giustificazione a coloro che promuovono violenza, guerra e sofferenze?
E come non pensare ai “cosiddetti oligarchi”.
Oligarchia è un termine che definisce “il governo di pochi” e, specie in Russia, dopo il crollo della ex Unione Sovietica, alcuni “personaggi” sono riusciti ad accumulare ricchezza enormi trasformate poi in lussuose imbarcazioni, in hotel di lusso in giro per il mondo e in ville acquistate in Sardegna come “pacchetti di sigarette”.
Nella domacratica America, stanno le cosiddette “lobby”, gruppi di persone che sono in grado di influenzare a proprio vantaggio economico l’attività del legislatore e le decisioni del governo o di altri organi della pubblica amministrazione.
E poi vedi una donna africana con un bambino in spalla che fatica a mettere in una ciotola un pugno di riso.
E poi vedi soldi letteralmente “buttati” via in missili che vanno a dare sofferenza, morte, dolore a chi magari era riuscito a costruire una casa poi arredata in modo decoroso che da seduto, guardava soddisfatto.
E senza tirare in ballo le tante malattie che ancora oggi “sono incurabili” e il modo in cui stiamo sfruttando il Pianeta che ci ospita…
Ho conosciuto storie di donne e di uomini che fin da giovani hanno combattuto contro il cancro senza vincerlo e morendo dopo anni di dolori e sofferenze.
A me pare che nel Mondo ci sia davvero già tanto da fare e, confesso di non capire coloro che alla già tanta sofferenza, ne aggiungono altra o schiantando aerei contro palazzi o facendo saltare per aria gente che passeggia per negozi, o invadendo terre dove persone tranquille cercano di vivere al meglio i minuti della propria esistenza.
E, purtroppo, le mie ingenue domande sono ancora tali e senza risposte…
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