Com’è difficile lasciarsi

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Com’è difficile lasciarsi dice Giuseppe Battiston nella pellicola di Genovese Perfetti Sconosciuti.

Chiaccherando con alcune Donne incontrate nel tempo ho compreso quanta verità c’è nelle parole di un film che è sì finzione, ma che analizza proprio quella che è una condizione tipica di molte coppie :quella del limbo.

In principio è l’Innamorarsi: il batticuore coglie all’improvviso,  lascia stupiti e del tutto inermi dinanzi ad una passione forte ed incontrollabile accompagnata (se Dio vuole) da un altrettanto forte complicità intellettuale.

Ci si  sente travolti completamente nel vortice della relazione e trascinati dal cambiamento di coppia. Non si è più Io ma Noi, non si ordina più per uno ma per due, nei negozi si compra all’altro prima che a sè stessi, si va alle feste in coppia, al cinema insieme, a correre insieme, in vacanza insieme. E’ tutto un baciarsi, un abbracciarsi, un farsi complimenti, un litigare ma per far poi subito dopo la pace e soprattutto un pensare in Grande cioè al Dopo.

Quel fantomatico futuro che concretamente non sembrava poter delinearsi bene all’improvviso assume una forma ben definita e le fattezze e caratteristiche del proprio compagno. Da lì il salto è breve e il Matrimonio o la convivenza sembrano essere il successivo (e quasi obbligato) passaggio da fare.

Ed ecco allora spuntare ‘Il Progetto’. Trovar casa , arredare casa, organizzare l’Evento , partire dopo l’Evento.

Sembra tutto perfettamente inserito con il pilota automatico verso la meta da raggiungere: unione di due vite in una e successiva prole.

In questa prima fase si ci ricorda  ancora del Romanticismo, della passione, del brivido perchè no ed è ancora l’Amore incontrato quel giorno in cui Mirko finita la pioggia si incontra e si scontra con Licia e così.

Ma cosa accade poi dopo anni di convivenza tra Licia e Mirko, quando la musica Rock diventa meno Rock e pensiamo che i capelli rossi di Mirko abbiano bisogno di una decolorazione?

Cosa accade nelle menti (perchè non si tratta tanto di cuore) quando il luccichìo si fa più opaco, il batticuore rallenta e la Festa volge al Termine?

Ecco che si ci ritrova ad osservare il Partner, a guardarlo con occhi diversi e ad avvertire dei cambiamenti dentro.

Il dramma più grande sarà allora: Come accettare la fine di quel grande Amore? E sarà così semplice ammetterlo a se stesso ?

Il problema è che non sarà solo una questione di Amore. Dopo tanti anni in cui si è condiviso tanto non è per niente facile far propria l’idea che quella persona potrebbe non far più parte della propria  vita. Egoisticamente se ne ha bisogno e si cerca in ogni modo di aggrapparsi a quel che resta del giorno. 

Troppo difficile dire Addio ai suoi capelli arruffati al vento, alle maratone di film sul divano, alle chiacchere in terrazzo, alle passeggiate insieme al mare, all’idea del Noi. Anche se l’amore finisce la sua Essenza è presente e ciò che è stato sembra più forte di quello che non c’è più.

Un lento arrivederci si instaura nel mezzo. Un limbo che non ha un nome ma di cui si ha ancora bisogno prima di voltar pagina e di salutare quell’Amore così grande, importante, improvviso ma anche fragile ….

Una fragilità che trova impreparati , più dolorosa forse di un Addio fatto di Odio. E allora spesso si lascia perdere, altrettanto spesso si ci lascia dopo mesi di sofferente lento declino, ma in ogni caso è sempre un morire dentro.

Una parte dell’anima interna se ne va insieme ai belli o brutti ricordi e lascia un segno indelebile. La firma di chi ha abitato quel cuore per un tempo sembrato eterno e che necessariamente ora è andato via…

In copertina Umberto Boccioni ‘Stati d’Animo’

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Sandra Orlando
Sono Sandra Orlando, mamma di Anna e Andrea, laureata in Lingue e insegnante. Faccio parte dell'Associazione Accademia e collaboro come Editor a SCREPmagazine. Dal 2020 Sono redattrice ed Editor nella redazione della rivista di Cinema Taxidrivers per cui ho ricoperto il ruolo di Programmatrice e Head of editorial Contents . Amo la letteratura, il cinema, la musica ed in genere tutto ciò che di artistico “sa dirmi qualcosa”. Mi incuriosisce l'estro dell'inconsueto e il sorriso genuino dell'umiltà intelligente.  Scrivere fa parte di me. 

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