“Aver paura d’innamorarsi troppo
non disarmarsi per non sciupare tutto
non dire niente per non tradir la mente
è un leggero dolore
che però io non so più sopportare.
Non farsi vivo e non telefonare
parlar di tutto per non parlar d’amore
cercar di farsi un po’ desiderare
è proprio un vero dolore.
Abbandonarsi senza più timori
senza fede nei falliti amori
e non studiarsi ubriacarsi di fiducia
per uscirne finalmente fuori.
Aver paura di confessare tutto
per il pudore d’innamorarsi troppo
finger che anch’io le altre donne vedo
è un leggero dolor temere
di mostrarsi interamente nudo.
E soffocare la sana gelosia
e controllarsi non dirti che sei mia
voler restare e invece andare via
è proprio un vero dolore.
Abbandonarsi senza più timori
senza fede nei falliti amori
e non studiarsi ubriacarsi di fiducia
per uscirne finalmente fuori”…
https://www.youtube.com/watch?v=AdEveuqEUz4
Il titolo del brano “Aver paura d’innamorarsi troppo è esplicativo”.
Da subito trasmette sensazioni di insofferenza.
Innamorarsi è bellissimo, ma produce stress, paure, dubbi.
Il testo è un soliloquio, ci si chiede se vale la pena, se il dolore che si prova perché di dolore si tratta, può essere compensato dall’amore corrisposto.
Brano rivolto al sesso maschile.
Perchè è sempre l’uomo ad essere insicuro, immaturo e soprattutto incapace della gestione del sentimento.
Non è forse un sentimento fuori dal controllo che, per certi versi, non può esser domato ma dal quale ci lasciamo trasportare?
Innamorarsi è sicuramente un’esperienza unica e per fortuna anche ripetibile, che porta con sé un’ondata di emozioni, uno stato di euforia e un’incredibile energia che difficilmente si riesce a mascherare.
Ma c’è chi ha paura di amare, paura di innamorarsi, e preferisce evitare, spesso inconsciamente, un possibile coinvolgimento emotivo perché vissuto come un intenso disagio.
Ogni essere umano ha paura di qualcosa, anche paura di amare.
Infatti, sono molti i soggetti che quando si innamorano hanno emozioni che percepiscono pericolose, perché prendono il sopravvento sul proprio modo abituale di fare e di pensare.
La paura di amare porta ad atteggiamenti che fanno sentire il partner non amato e poco importante.
Ci può essere un timore di perdere il controllo della situazione.
Si tratta di una reazione di allerta che si attiva quando si capisce che la storia si fa più seria e si inizia a sentire di essere dipendenti emotivamente dall’altro.
“L’amore è un fuoco, ma non si può mai dire se vi riscalderà il cuore o se vi brucerà la casa“.
I filofobici per prevenzione si bruciano la casa da soli.
La filofobia, dal greco “philos” (amore) e “fobia” (fobia), definisce la paura di alcuni individui di innamorarsi e intraprendere una relazione duratura, con i conseguenti e relativi impegni.
Come ogni fobia che si rispetti, risulta per lo più immotivata.
Conosciamo tutti, almeno una volta nella vita, le forti sensazioni che susseguono la fase dell’innamoramento e nonostante i sintomi poco piacevoli, viene generalmente definita in maniera più che positiva.
Ma immaginiamo di non essere in grado di gestire questi sentimenti, di non accettare la perdita di controllo che irrimediabilmente comportano.
Chi soffre di filofobia percepisce proprio così l’amore: come un “nemico” da cui difendersi e da cui scappare il prima possibile; una gabbia in cemento armato da cui non esiste via di fuga.
Il filofobico, non appena capisce che la relazione sta diventando più seria, comincia a diradare messaggi, risposte e incontri… fino a scomparire.
Se si prova a cercarlo, finirà con l’accusarvi di stalking o ossessione.
Nessuna cattiveria solo che cerca di proteggersi da quello che ritiene un problema e che gli causa non pochi effetti negativi, sia fisici che mentali.
Talvolta resiste fino al sopraggiungere di un impegno come la convivenza.
Nei casi più gravi, vive in una costante sensazione di apatia e indifferenza, che gli fanno escludere qualsiasi forma di relazione amorosa, se non quella fugace e casuale.
Appare freddo e talvolta insensibile, ma la realtà è che ha costruito delle spesse mura difensive a protezione e preservazione della sua interiorità.
Ma come si “diventa” filofobici? Di consueto, gli psicologi ne attribuiscono l’insorgenza a dei traumi infantili e/o recenti o un rapporto conflittuale coi genitori, dai quali si sono sentiti poco amati, se non addirittura rifiutati e una o più delusioni amorose con la conseguente perdita di fiducia in un eventuale partner.
Dalla filofobia si può guarire.
Essere seguiti da uno specialista in una terapia, può aiutare il filofobico a capire da dove nasce questo terrore e l’ansia che lo pervade.
Frequentare chi soffre di filofobia può non essere facile.
Se non si è in grado di gestire le proprie di paure è meglio fuggire ed evitare inutili delusioni fintanto ch’egli non affronta le sue ansie.
A piccoli passi, lo si può abituare a fidarsi e a lasciarsi andare, senza forzatura o aspettative immediate.
Angela Amendola