Ballerino professionista e coreografo-scenografo di talento, Alex Bordigoni è uno che nel settore sa distinguersi e farsi ricordare. Per quello che ha realizzato, ma soprattutto per quello che rappresenta, per gli amici, i collaboratori e i tanti che hanno avuto il piacere di assistere alle sue originali esibizioni.
Carrarese di 28 anni, studia danza da quando aveva 8 anni, decidendo, appena adolescente di farne l’obiettivo della sua vita e di dedicare ad essa tutto il tempo possibile, tra stage di perfezionamento ed allenamenti continui.
Alex, come è nata in te questa passione per la danza?
Sono sempre stato affascinato dallo spettacolo e dal mondo della danza che trasmettevano in TV. Un mio amico che già prendeva lezioni, mi convinse a seguirlo e mi iscrissi alla scuola Beautiful Dance di Paola Lazzini per fare latino-americano. Ho intrapreso in parallelo gli studi di danza accademica (classica, moderna e contemporanea) presso la Scuola Amusia di Caterina Figaia. Venivo conquistato giorno dopo giorno da questo mondo così iniziai a girare tutta l’Italia facendo stage e corsi di perfezionamento. Per completare la formazione, ho unito sempre la preparazione fisica a quella tecnica e anche il mental training, per aiutarmi nella concentrazione. In seguito preso poi il diploma FIDS (Federazione Italiana Danza Sportiva).
Quale è stato il tuo percorso di studi artistici?
Dopo aver approfondito le tre discipline fondamentali di classica, moderna, ho proseguito studiando a Pisa i balli latini americani e il flamenco. Per fare il coreografo seriamente devi conoscere bene le basi e un po’ tutte le discipline più importanti. Ho preso lezioni con tanti ballerini professionisti come Carolyn Smith (giurata di Ballando con le stelle), Yulia Musikhina e Ferdinando Iannacone, riconosciuti da tutti come alcuni dei tecnici più bravi al mondo. Ho studiato con Tinna Hoffmann (ballerina danese di Ballando con le stelle) e suo marito Fabio Modica, ma indimenticabili sono stati i due intensi Masterclass che ho fatto per due anni di seguito con LaVelle Smith Jr, famoso coreografo, ballerino e regista di star come Michael Jackson, Rolling Stones, George Michael, Diana Ross e Beyoncé.
Hai fatto anche danza agonistica? Ha ottenuto dei successi che ti hanno soddisfatto?
Ho iniziato la mia carriera agonistica all’età di 11 anni, vincendo sia al campionato regionale che italiano di danze latine. Ancora oggi gareggio in danza sportiva nella professional division (la categoria più alta). Sono stato finalista in Coppa Italia Fids dal 2006 al 2013 e finalista al campionato italiano assoluto Fids nel 2019. Le ultime gare le ho fatte nel 2019, dove vengono scelte 6 coppie tra le più forti in Italia (noi ci siamo rientrati), che vanno a disputare il campionato europeo per accedere poi al mondiale. In Polonia all’europeo siamo arrivati 4° e al mondiale un buon 11° posto. Poi è arrivato il Covid che ha fermato tutto.
In quali discipline gareggiavi?
Sia ballo latino americano che show dance, che unisce basi della danza moderna al free style. Praticamente si tratta di una disciplina riconosciuta dalla Federazione che alla tecnica unisce una coreografia artistica ed espressiva. Rappresentando uno specifico tema o racconto, in 5 minuti l’atleta mette in gioco la sua creatività nella scelta dei movimenti (presi a piacere dalle danze accademiche, jazz o altro), musica, costumi, trucco e scenografia. Spesso viene ballato in coppia.
Hai una partner fissa con cui disputi le gare?
Si, si chiama Tamara Paci e gareggiamo insieme da 3 anni. Non è semplice trovare la partner ideale in questa professione e capita di doverti esibire con ballerine di tutta Italia, con problemi di logistica evidenti. Tamara è di Sarzana, siamo della stessa categoria, abbiamo avuto spesso gli stessi insegnanti ma per un gioco del destino non era mai capitato di “abbinarci”. Poi il caso ha voluto farci lavorare in coppia e tecnicamente ci troviamo molto bene, siamo molto amici e questo feeling è necessario perché devi passare tantissime ore a provare ed allenarti. Il fatto di abitare vicini aiuta, poi mi aiuta nelle coreografie e negli spettacoli che metto in scena. Anche la mia compagna, Elena Giarratana è una ballerina e insieme lavoriamo negli spettacoli e portiamo avanti la scuola. E’ esperta in fisiodanza, avviamento alla danza e cerchio aereo e ha un master in alta formazione classica accademica per insegnanti tecnica Vaganova. Per il resto teniamo nella scuola anche corsi di latino americano, latino show, show dance.
E riguardo alla tua formazione di base?
Mi sono diplomato al Liceo Artistico con indirizzo Architettura e design, poi mi sono iscritto all’Accademia di Belle Arti di Carrara ad indirizzo Scenografia. Una scelta molto in linea con il mio lavoro di coreografo, soltanto che ad un certo punto ho dovuto scegliere a cosa dedicare tutte le mie energie e la danza ha vinto, perciò ho dovuto abbandonare gli studi accademici, anche se con un po’ di rammarico.
Quindi hai guardato alle importanti Accademie di Danza o Compagnie Stabili…
Sarebbe stata una scelta sicura, ma ho sempre coltivato l’idea di fare il coreografo e avevo la passione per l’insegnamento. Rientrare in certe strutture ti dà sicurezza professionale, ma nel contempo ti impediscono di essere creativo nel modo in cui io intendevo esserlo. Ho scelto di aprire una mia scuola circa 5 anni fa, la ABShowDanceLab e poi mi sono dato agli spettacoli, dapprima i saggi degli allievi e le mie performance, per arrivare a veri e propri spettacoli in ambientazioni e scenari mozzafiato, come quello delle cave di marmo di Carrara. Ho partecipato anche ad eventi importanti: mi chiamavano come ospite in serate, spesso di beneficenza. Mi ricordo una serata alla Villa Reale a Monza dove ho raccontato con la danza i pregiudizi legati alla sindrome di Kabuki, una malformazione congenita che ricorda le tipiche maschere giapponesi da cui ha tratto il nome. Una bella esperienza è stata anche quella di ballerino negli spettacoli televisivi come Mezzogiorno in famiglia, Mattino in famiglia, Detto fatto, ospite al salotto delle celebrità Sanremo 2019 e aiuto produzioni scenografiche per il film 365 giorni team Netflix Polonia nel agosto 2019.
A ottobre hai inaugurato uno spazio artistico-culturale, Dés’Art, che è molto più di una scuola di danza…
E’ un open space di 260 mq, 220 solo di sala che ha richiesto 2 anni di restauro perché era un ex-laboratorio di marmo di fine ‘800 nel centro storico di Avenza completamente in abbandono. Ha una struttura in mattoni con travi a vista. Oltre ad essere la sede della mia nuova scuola di danza deve diventare uno spazio aperto a tutti i tipi di arte, performance artistiche, eventi, mostre, collettivi di artisti. Siamo un bel gruppo di amici che collaboriamo insieme, ognuno con una specifica professionalità nel campo dell’arte, che sia fotografia, grafica o danza. Questo è molto utile perché diventiamo un team che lavora agli eventi, come Simone Tarca e Matteo Palmerini che si occupano dei video e Fabio Gianardi il nostro fotografo ufficiale.
Parlaci degli spettacoli che ti hanno fatto conoscere al grande pubblico…
Ho avuto la fortuna di avere tra i collaboratori Pape Gurioli, uno dei più grandi pianisti e compositori di musica leggera (collaboratore tra gli altri di Jovanotti, Cremonini, Pavarotti, Pausini), che si è occupato delle musiche. Volevamo puntare su una contaminazione di stili diversi, unire la danza contemporanea al flamenco in una combinazione che affascinasse il giovane come l’anziano.
Nel 2017 nasce “Il pianoforte (s)colpisce l’anima”, prima svolto dentro gli studi artistici Michelangelo di Barattini insieme al pianista e alla soprano Federica Balucani della banda della Polizia di Stato, performer molto conosciuta. Poi abbiamo replicato nel piazzale della cava di Fantiscritti, volendo raccontare il passaggio di Michelangelo a Carrara. Il terzo step è la narrazione e tutti i contributi video sono raccolti nella pagina Youtube di Dés’Art.
Nel 2018 è uscito “Ballerino del marmo”, l’unione di 3 video girati in diverse cave, gallerie e studi d’arte sempre con Pape Gurioli.
Questi lavori sono piaciuti talmente al un produttore polacco che ha organizzato una mia performance all’ambasciata italiana in Polonia, ballando intorno all’Eros bendato dello scultore polacco Igor Mitoraj per la regia di Michael Jedynak, vincitore di un Leone nella categoria Venezia Classics al 74esimo Festival Internazionale del Cinema di Venezia. Sono progetti i miei che vogliono valorizzare l’arte, il marmo e la tradizione di Carrara nel mondo. Noi come ballerini abbiamo assorbito i suoni del marmo e l’abbiamo trasformati in energia di vita. Poi abbiamo realizzato un progetto commissionato dal designer di Versace. Comunque la collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura in Polonia continua.
Che sorpresa ci riservi per il futuro?
Il Covid non ci ha tenuto fermi né lo farà. Anche se non sono consentiti eventi, noi li faremo in streaming.
Il 31 marzo partirà il nuovo progetto, in diretta live sul nostro canale Youtube, “Le 4 stagioni di Des’Art”, sempre con Pape Gurioli, il soprano Federica Burracani e Elena Giarratana. Lo rappresenteremo nel nostro spazio ad Avenza, grazie al supporto tecnico del nostro gruppo. Sarà una performance di 30-40 minuti dedicata ad alcune musiche di Edit Piaf che vuole essere un inno all’amore in tutte le sue sfumature. Posso solo anticipare che la scenografia sarà particolare, come un prato vero. L’evento sarà patrocinato da Istituto Italiano di cultura – Ambasciata Italiana di Varsavia e Ministero affari esteri . Cerchiamo nel nostro piccolo di lanciare un messaggio, di non arrendersi mai e che nonostante la pandemia c’è ancora qualcosa di bello da gustare.
[…] Alex Bordigoni: ambasciatore della danza e di Carrara nel mondo […]